Ciao,
dopo aver parlato delle alterazioni in chiave, oggi approfondiamo le alterazioni di passaggio, che sono quelle alterazioni che trovo durante l’andare di un brano e che non sono poste in chiave (per questo si chiamano alterazioni di passaggio):
In questo frammento, tratto da un Notturno di Chopin, vediamo che in chiave c’è il FA DIESIS, il DO DIESIS, il SOL DIESIS e il RE DIESIS (quindi queste quattro note, a qualsiasi altezza e posizione sul pentagramma si trovano, saranno SEMPRE suonate diesis) mentre vediamo che nella seconda battuta c’è un doppio diesis davanti al FA e un diesis davanti al SI.
Questo significa che quelle due note saranno suonate alterate, ma ATTENZIONE: la differenza tra le alterazioni in chiave e quelle di passaggio è che queste ultime valgono SOLO per la nota davanti alla quale sono poste (cioè per quella nota a quella altezza e posizione sul pentagramma precise) e valgono SOLO per quella battuta!
In questa battuta, sempre tratta dallo stesso Notturno di Chopin, vedi che il secondo MI (la nota nel cerchietto) non ha nessuna alterazione, ma siccome il MI subito prima è diesis, allora anche quel MI sarà diesis perché:
- è all’interno della stessa battuta
- è alla stessa altezza e posizione sul pentagramma della nota precedente.
Lo stesso discorso, invece, non vale per le note precedenti (se il secondo MI dell’esempio precedente avesse avuto il diesis ma il primo no, in questo caso il primo MI sarebbe stato naturale e il secondo alterato).
Infine le note che hanno lo stesso nome di quella alterata ma hanno altezze (e quindi posizioni) diverse, non saranno alterate se non precedute dal segno dell’alterazione:
In questo esempio, tratto da una Partita di Bach, vediamo che il secondo FA, che è ad un’altezza diversa dal primo, ha ancora il segno del diesis davanti: se non l’avesse avuto lo avrei suonato naturale perché il diesis del primo FA vale solo per i FA sulla 5° riga.
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“In questo esempio, tratto da una Partita di Bach, vediamo che il secondo FA, che è ad un’altezza diversa dal primo, ha ancora il segno del diesis davanti: se non l’avesse avuto lo avrei suonato naturale perché il diesis del primo FA vale solo per i FA sulla 5° riga.”
Ecco, questo è molto interessante…