Ciao,
dopo aver detto come trovare e costruire un accordo maggiore o minore, oggi voglio parlare dell’accordo diminuito e di quello aumentato, andando a vedere come posso fare per costruirlo partendo da una nota qualsiasi.
Accordo diminuito
La triade diminuita è formata dalla nota fondamentale della scala e, quindi, dell’accordo in questione, dalla 3° minore e dalla 5° diminuita.
Dico, quindi, che è un accordo minore, dove cambia la 5° che è più bassa di un semitono rispetto alla 5° usata nell’accordo minore stesso.
L’accordo di DO diminuito sarà formato dalle seguenti note:
- DO (fondamentale della scala e quindi dell’accordo)
- MIb (3m a partire dalla nota DO)
- SOLb (5dim a partire sempre dalla nota DO).
Accordo aumentato
La triade aumentata è formata dalla nota fondamentale della scala e, quindi, dell’accordo in questione, dalla 3° maggiore e dalla 5° aumentata.
Dico, quindi, che è un accordo maggiore, dove cambia la 5° che è più alta di un semitono rispetto alla 5° usata nell’accordo maggiore stesso.
L’accordo di DO aumentato sarà formato dalle seguenti note:
- DO (fondamentale della scala e quindi dell’accordo)
- MI (3M a partire dalla nota DO)
- SOL# (5aum a partire sempre dalla nota DO).
A questo punto posso fare una considerazione.
I quattro accordi studiati finora possono dividersi in due gruppi:
- l’accordo maggiore e l’accordo minore che sono costruiti sulle relative scale e si differenziano tra di loro solo per la 3° dell’accordo (maggiore nel primo caso, minore nel secondo)
- l’accordo diminuito e l’accordo aumentato, che sono costruiti sui due accordi precedenti, hanno la 5° che viene diminuita (nel primo caso) o aumentata (nel secondo).
Concludendo:
l’accordo diminuito è più piccolo dell’accordo minore mentre quello aumentato è più grande dell’accordo maggiore.
Se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di leggere questa pagina.
L’assurdità, caro Antonio Bonifati, è la tua spiegazione che per fortuna Barbara ti ha fatto notare con molta educazione.
Ma che storia è quella dei numeri 0 4 7 o altri cose assurde che hai detto!
Quello che dici è paragonabile al dire che non serve sapere le note, i diesis e bemolle tanto ci sono le tablature che, a parte che possono valere solo per alcuni strumenti, ma comunque in generale è un modo per far capire i tasti da premere a chi non conosce le note.
Metodo valido se vuoi suonare un brano così, per sfizio, ma assolutamente inutile nel momento in cui vuoi approcciare lo studio dell’armonia, ma anche solo della semplice melodia sempre che tu conosca la differenza tra le 2 cose.
Mi scuso per il commento un po’ brusco ma non è niente di personale: solo che ci tengo a chiarire alcune cose perché, come te, ci sono molte persone che credono a cose simili senza rendersi conto che sarebbe poi impossibile studiare la musica con le tablature.
Quindi ti consiglio vivamente, se vuoi studiare la musica e le sue leggi, di iniziare a cancellare le tab o i numeri che distano come tasti sul piano e ad imparare le note e i termini usati in questo articolo perché sono propedeutici a tutto ciò che bisogna studiare dopo.
Di nuovo scusa per la maniera brusca del mio intervento ma lo dico a favore tuo e di tutti quelli convinti di cose simili.
Spero che tu prenda questa critica nel modo opportuno e non come un’offesa perché ricorda che tramite la critica degli altri ma soprattutto di se stessi si cresce, in campo musicale ma anche in qualsiasi altro campo della vita.
Quindi non offenderti, non metterla sul personale ma cerca di capire il perché ti ho detto questo.
Credimi è a fin di bene…
Ciao e scusa ancora
Mi sembra una spiegazione chiarissima. Grazie. Potrebbe essere utile inserire la figura di un accordo sulla chitarra e sul piano
La nomenclatura è assurda.
Sarebbe molto più semplice semplicemente ricordare il numero di semitoni delle due note aggiunte rispetto alla fondamentale, che corrisponde anche al numero di tasti che separano le due note sul pianoforte.
Così per me gli accordi che chiamate maggiori sono caratterizzati dagli intervalli di semitoni 0 4 7, quelli minori 0 3 7, quelli aumentati 0 4 8 e quelli diminuito 0 3 6.
Tenendo poi conto che quelli che dovreste chiamare maggiori diminuiti (0 4 8) li chiamate di quinta, questa mi sempre proprio la scienza di azzeccagarbugli, fatta per confondere la gente quando sotto c’è una semplicissima sottrazione di 1.
Lo so che non è colpa tua, ma sarebbe ora di abbandonare questo tipo di nomenclatura inutilmente complicata e non uniforme.
Ciao Antonio,
grazie per il tuo commento.
Il fatto è che la nomenclatura che tu chiami “assurda” vale per TUTTTI.
Tu parli di “tasti che separano le due note sul pianoforte”, e fin qui posso essere d’accordo con te (lo stesso vale per la chitarra: possiamo benissimo contare i tasti), ma per uno strumento che non ha i tasti non puoi fare questo ragionamento: un corno o una tromba o un trombone, ad esempio, non hanno tasti: il suono lo fa lo strumentista e se tu gli dici “0 4 7” probabilmente ti guarderà in modo “strano” 🙂
Pero’ se tu ti trovi meglio con questo sistema, va bene cosi’: l’importante, alla fine, è raggiungere l’obiettivo di suonare un accordo minore piuttosto che uno maggiore 😉
Ciao