Ciao,
vorrei oggi approfondire con te il problema del sudore delle mani mentre suono la chitarra e raccontarti come lo affronto io.
Il problema del sudore che si attacca alle corde della chitarra lo abbiamo tutti, soprattutto lo hanno quelli che non sono leggeri nella pressione della corda sul tasto e che hanno la mano piuttosto rigida; inoltre molto dipende anche dalla qualità delle corde stesse, alcune sono terribili per trattenere e impregnarsi di sudore, altre invece no.
A volte il sudare abbondantemente non è un problema purché non si smetta di suonare, sia anche per qualche minuto, per non permettere al sudore di solidificarsi.
Quello che vado a scrivere è esclusivamente la mia esperienza sul problema, niente di accademico ma solo pratica, ovvero … io faccio così 😉 :
- Lavarsi bene le mani prima di suonare.
- Eventualmente strofinarle con il Borotalco e poi rimuoverlo molto bene con un asciugamano.
- Usare correttamente il FAST FRET che puoi trovare in qualunque negozio per lavare e lubrificare le corde (quindi le dita scivolano anche meglio) PRIMA di cominciare a suonare ed eventualmente tra un brano e l’altro se ne senti la necessità.
- In caso di abbondante sudorazione evitare di fare intervalli tra un brano e l’altro, eventualmente continuare a muovere le mani sulle corde per non lasciare solidificare il sudore che, alla ripresa, ti darà fastidio per parecchi secondi.
- Alla fine riutilizzare il Fast Fret e riporre lo strumento.
Adesso alcuni accorgimenti:
- Non fare mai suonare ad altri la propria chitarra!!!!
Lo so che può sembrare scortese, ma poiché la composizione chimica del tuo sudore è diversa da quella di un altro, il tuo nuovo sudore aiuterà a sciogliere il tuo vecchio sudore depositato e, dopo un brevissimo riscaldamento, non ti accorgerai di niente.
Facci caso, se un altro ha suonato la tua chitarra … le dita non scivolano più e non ci sarà niente da fare se non LAVARE letteralmente le corde col Fast Fret, ma a volte è bene passare prima le corde con semplice Alcool denaturato (attenzione che alcune corde così invecchiano prima, ma sono immediatamente suonabili) e poi dare il Fast Fret, oppure sostituirle.
Per lavare le corde con l’alcool usare un panno che non lasci filamenti, bagnarlo e farlo passare sotto la corda prendendo i due lembi opposti del panno, quindi farlo scorrere per tutta la lunghezza della corda più volte tirando in pratica verso l’alto la corda come quando la stressi da nuova dopo averla cambiata; sentirai un suono stridente tanto più forte quanto più esse sono impregnare di sudore, fino a scomparire, e questo sarà il segnale che puoi smettere con quella corda. - Scegli la marca e il modello di corde più adatte alla tua chitarra, al genere che suoni e soprattutto che NON si impregnino subito di sudore.
In anni di concerti ne ho provate di ogni genere, oggi uso esclusivamente le ELIXIR perché mi piace il suono, mi piace la tecnologia con cui sono fatte e che non le fa impregnare di sudore (durano molto di più di qualunque altra io abbia provato) e … ben difficilmente si rompono, bisogna veramente usare il plettro di acciaio ed il martello, ovvero avere una mano veramente pesante per riuscirci (l’eccezione conferma la regola: mi ricordo solo 2 rotture con queste e molte di più con prodotti comunque di prestigio considerando i tempi trascorsi).
Hanno un grosso difetto: COSTANO il doppio delle altre, ma ne vale la pena anche perché durano di più se … NON FARAI SUONARE AD ALTRI la tua chitarra e NON le laverai con l’alcool (rovina la speciale patina che le ricopre) e usi regolarmente il Fast Fret.
Non mi viene in mente altro per ora, sicuramente ci sono altri metodi, ma ricorrendo alla chimica del sudore e spiegandola a chi mi chiede di provare le mie chitarre … nessuno si offende se … non le faccio provare !!!!
Ve le faccio però vedere in questo articolo.
Notare la Fender stratocaster del 1964 (la prima in alto a sinistra), un vero gioiello da collezione.
Ciao
(articolo scritto da Michele Saitta)
Buonasera.
Non avevo mai considerato questo aspetto.
Personalmente, non mi sono mai curato del sudore delle dita che finisce sulle corde, più che altro d’estate e suono ugualmente senza nessun disagio.
Tendono a sudarmi di più durante le esibizioni dal vivo che normalmente si svolgono in buchi di locali, dove raramente c’è il condizionatore.
Penso dipenda anche dalla concentrazione maggiore rispetto alla sala prove o a casa.
Ma non mi dà fastidio, forse, perchè sono completamente assorbito dal mio suonare che non prevede studi preventivi, almeno nelle improvvisazioni che svolgo sul momento.
A volte grandiose a volte scarse, sono incostante.
Dopo, pulisco la tastiera con un panno, senza nessun prodotto.
Quando i due cantini sono ossidati li sostituisco.
Devo dire però che adopero corde lisce, anche piuttosto spesse.
In effetti quando facevo rock, anni fa, prima di prendere una sbandata per la chitarra jazz da cui non sono più rinsavito, usavo le 0.9 e le sostituivo un paio di volte al mese.
Ero un fesso, probabilmente, sarebbe bastato averne cura.
Avrei risparmiato soldi ed ottenuto una chitarra che manteneva maggiormente l’accordatura.
Ciò detto, io la chitarra la cedo, non a tutti e dipende anche quale chitarra, ne ho più di una; la gibson 175 non la faccio suonare volentieri a meno, non capita io, di mia iniziativa la propongo ad un qualche chitarrista che ritengo davvero bravo, mi fa piacere se la suona un poco.
Gli errori ortografici sono esclusivamente da imputare alla tastiera…ahahah
Ciao Riccardo
Ottimo articolo.
Peccato che poi la discussione sia deviata sul fatto di prestare la chitarra o meno.
Comunque!
A me le mani sudano tantissimo d’estate.
Vivo vicino al mare e l’umidità si sente tutta.
A volte ci si ritrova come pennellati di cocacola.
Allora prima di suonare mi lavo sempre bene le mani.
Per rallentare la sudorazione uso un piccolo ventilatore che punto sulla tastiera.
Ma a volte è fastidioso.
Specie se studio con un volume non troppo alto.
Se suono per più di due ore rischio dei fastidi alla gola.
Ho letto in giro di pulire le corde con un panno inumidito con l’alcool.
Ma a differenza di qui, spiegavano che quando stridevano voleva dire che erano pulite.
Io l’ho sempre dato per buono pensando ad un bicchiere di cristallo pulito.
Quindi???
Devo davvero continuare a passarlo finché smetteno di stridere?
E se le corde appena pulite fanno ancora molto attrito, il fast fret mi aiutarebbe a recuperarle o sono da sostituire?
Chiedo perché una muta di corde per basso costa intorno ai 40euro.
E non posso cambiarle ogni tre mesi, purtroppo!
Per le chitarre è più semplice.
Infatti il cambio lo faccio più spesso.
ps.
a volte mi piacerebbe prestare i miei strumenti per sentire come suonano rivolti a me.
Ma non lo faccio perché sono troppo geloso delle mie bambine.
Confermo che lo stridere delle corde quando le pulisci con l’alcool e il panno è sintomo di corda sporca.
Quando smette di stridere è perché hai asportato lo sporco.
Ciao
Bravo Michele, un bell’articolo, piacevole da leggere.
Se la mia esperienza può essere d’aiuto,queste sono le mie considerazioni.
Personalmente non sudo molto e quindi tutto sommato non ho mai utilizzato rimedi o stratagemmi particolari; sicuramente prima di suonare una bella lavata alle mani è fondamentale e poi al termine do’ una passata alle corde con uno strofinaccio asciutto in microfibra.
Quando sostituisco le corde, allora pulisco bene il manico e una volta all’anno passo uno straccio leggermente inumidito di olio d’oliva sulla tastiera.
Normalmente adopero corde lisce, di per sé molto scorrevoli e di scalatura a partire da 0,12, sulla mia chitarra da jazz.
Per la chitarra classica (di liuteria) uso solo il panno asciutto di microfibra.
Un caro saluto e buone note a tutti.
ottimi consigli davvero…
MI associo a Barbara, personalmente ho usato le Fender per anni, ma parliamo di anni in cui non c’erano le tecnologie di adesso.
Questa è la ragione per cui sono poi arrivato alle Elixir, sicuramente tra le più tecnologiche di oggi.
Come dice Barbara sarà il suono al tuo orecchio e la tua mano con la tua pelle a fare il confronto e darti la risposta.
Ciao, Michele
Ciao, bell’articolo…
Vorrei chiederti una cosa: le corde Fender vanno bne secondo te?
Perché io uso quelle, che costano 8 euro, e se le altre sono tanto migliori allora le cambio 😀
Ciao Angelica, intanto ti rispondo io per la mia esperienza personale: provale!
Io ci ho messo un po’ di tempo per trovare le corde con cui mi trovavo meglio ed ora uso solo quelle.
Infatti tu puoi trovarti meglio con un tipo di corde che invece per me non potrebbero andare bene per tutta una serie di motivi, tra cui, appunto, il tipo di pelle che hai e se hai problemi di sudorazione ecc ecc.
Ciao
Comincio col dire che non ho particolari ricordi legati al sudore alle mani, nemmeno di quando mi ci dedicavo molto piu di adesso.
Io faccio anche provare la chitarra, anche perché se avessi il tuo stesso problema in fondo le corde sono solo corde, e si cambiano.
Dipende però molto dal tipo di persona che la vorrebbe provare: in particolare quando chi prova la mia chitarra si dimostra gradasso o si mette a strimpellare Liga è certo che me la riprendo subito e lui non la toccherà più.
Ma se una ventina di anni fa non l’avessi fatta suonare ad altri non avrei conosciuto il piu grande chitarrista che io abbia incontrato nella vita di tutti i giorni.
Fu un trauma vedere il contrasto tra le sue capacità e le mie, che fino a quel momento avevo creduto discrete.
Ma sono traumi che formano.
Delle chitarre nelle tue foto mi piace paradossalmente la 12 corde eko, ovvero l’ultima: un mito, anche se ai tempi in cui si produceva era un prodotto popolare e sicuramente c’era di meglio.
Anche la nera è bella.
Le elettriche (tutte, parlo in generale) mi lasciano indifferente, sarà perché le associo ad un certo tipo di filosofia, a certe persone che da neofite cominciano subito con la elettrica, e anche a certi miti che tali sono perché applauditi da una massa di fatti.
Scusate la digressione e grazie per l’interessante articolo.
Ciao a tutti.
@ Sebastian: io sono uno di quelli che suda in modo pazzesco. 🙂
E’ vero che dipende anche molto da quello che suoni e da quanto ti muovi sul palco.
Se fai un concerto di musica classica da seduto, è un conto, se suoni rock e punti anche allo spettacolo ed alla scenografia è un altro.
Io appartengo alla seconda categoria e credimi che dopo i primi due brani sono già un bagno di sudore, anche per il livello adrenalinico che, rimanendo elevato per tutta la durata del concerto, mi porta la temperatura corporea ad un livello tale che anche finito il concerto resto caldo ancora per parecchio tempo.
Eppure di solito suono sempre a mezze maniche.
Ovviamente a parte il fastidio delle gocce di sudore che PIOVONO dalla mia testa, il problema maggiore è che tutto questo sudore prima o poi coinvolge anche le mani ed alla fine le nostre amate corde. 🙁
Tutto molto interessante (come…quasi sempre).
Due piccole domande:
– ogni quanto tempo occorre cambiare le corde, anche indipendentemente dall’uso della chitarra, per averle sempre al meglio?
-sono “abbastanza” principiante, ho una acustica CRAFTER mod. LITE-TE/CD, di cui non sento mai parlare, posso accontentarmi? grazie.
Seguo sempre tutto con molto interesse…anche quando non comprendo..e capita spesso ma non per colpa vostra!!
ciao a tutti
ivano
In effetti non è bello suonare con le dite impasticciate di sudore… e purtroppo mi capita spesso… ed allora mi limito espressamente nel lavarmi frequentemente le mani, tra una pausa ed un’altra delle mie perfomance.
Del Fast Fret, onestamente non ne sapevo nemmeno dell’esistenza e, personalmente preferisco pulire le corde con un panno asciutto… onde evitare che le corde perdano precocemente sonorità…
Complimenti e grazie per i consigli.
Buona serata.
Patrizio
So di gente che suda in modo PAZZESCO.
Con un mio compagno di scuola passavamo ore a parlare della “chimica” del sudore! 😀
Personalmente non ho questo problema.
Sudore nelle mani?!
Il mio corpo non sa nemmeno che vuol dire!
… o forse sarà che non ho mai suonato 2 ore di fila facendo headbanging…
pienamente d’accordo con Mimmo.
Qua sono state trattate argomentazioni tecniche che oltre al conforto di testi autorevoli che ne confermano la validità, (se vuoi te li cito) si appoggiano su anni di esperienza vissuta sul campo, e se parliamo di esperienza personale parliamo di decenni.
Detto questo non è che uno NON RIESCA PIU’ A SUONARE, adesso non esageriamo!!!
Però una prestazione potrebbe un po’ essere compromessa, QUESTO SI’.
MOLTO SPESSO mi è capitato di essere vittima del MIO STESSO sudore, e dello sporco che ho lasciato sul manico e sulle corde magari solo per averla accordata e suonata durante il sound check con le mani un po’ sporche perché non c’era tempo di andarle a lavare.
Ne è conseguito che ad un certo punto del concerto prima o poi ho grippato su qualche passaggio magari piazzando un bel mezzo tono sotto per non essere riuscito a far scivolare le dita fino al tasto giusto.
Dimmi se questo non significa compromettere una performance!
Eppure io ci sto attento, figuriamoci chi non ci pensa proprio.
Mimmo.
NON SCHERZO AFFATTO !!!
Non è detto che chiunque ti conci le corde da far schifo, ma alcune persone hanno una sudorazione micidiale, arrivi a grippare le dita che non scivolano piu’, provare per credere.
Quindi, prima di una prestazione… mai far toccare lo strumento, poi puoi anche regalarglielo se ti va.
Questo è il mio pensiero e questo è quanto faccio da quando ho vissuto quello che ti ho detto.
Comprendo il tuo commento ma, mi dispiace, resto del mio parere.
Ciao,
Mike
Ma che state dicendo…
Esistono persone che non riescono a suonare o meglio vedono compromessa la loro perfonmance solo perchè qualche minuto prima un amico o collega ha provato la loro chitarra?
Ma non scherziamo.
La Yamaha e’ una RGX 621DM comprata nel 96 se non ricordo male. Ciao
Immagino la potenza dei S.Duncan… mi sai dire il modello?
Appena l’ho vista mi sono come innamorato!
Ciao, Gigi
Grazie per i complimenti alle mie “bambine”.
Quella elettrica marrone e’ una YAMAHA e la vedi cn i soi pickups originali (non valgono molto).
Li ho sostituiti con 3 S.Duncan e ti posso garantire che si e’ ribaltata, suono potente, ottima permanenza, ponte eccellente e manico fresco ne hannno fatto la mia chitarra preferita per la grandissima versatilità.
Ciao, Mike
Salve a tutti,
davvero interessante questo articolo, non avevo mai pensato che ci potesse essere un buon rimedio.
Complimenti per le chitarre, soprattutto per la strato!
Che chitarra elettrica è quella color legno?
Scusate l’ignoranza ma on la riconosco!
Complimenti ancora…
Esatto, mai prima di un concerto e….con le mani pulite ahaha.
x Diego…:-) Ma sì… 😉
Non prima di un concerto però… 😉
…..e solo se ti sei lavato le mani!!!!! ahahah
Ciao!
Quindi non ho capito, me la fate provare la chitarra o no ??
Grazie per i suggerimenti Michele e Mimmo.
Barbara queste cose forse non si imparano neanche a scuola, grazie mille, qui si impara proprio tutto, hai creato un bellissimo ambiente 🙂
Diego, posso assicurarti che ce la sto mettendo tutta e mi fa piacere che da “fuori” questo si percepisce!
Grazie a te per essere sempre presente.
Ciao
suggerimenti preziosi per chi ha questo problema, prendere in considerazione!!
Eh gia’, Antonio, ho trovato dei validissimi amici, disposti a regalarci delle pilole di esperienza “vissuta” nel campo!
Questo apprezzamento per le Elixir è sincrono con le mie modeste esperienze.
Soffro più spesso di secchezza delle dita che portano il plettro ma comunque non drammatico.
Ciao
Pierluigi
Concordo, Ciao.
Va bene, cmq non ho mai detto che si può chiedere ad uno in procinto di suonare in concerto se ti fà provare lo strumento!! Questo non si deve fare mai assolutamente, ma per una ovvia serie infinita di ragioni! In questo con te concordo in pieno!
Penso però che si può essere estremamente rispettosi delle cose degli altri, come lo sono io peraltro, ma questo non toglie che in questo campo l’interscambio delle esperienze non può rimanere solo a livello verbale…
Poi attenzione, faccio un passo indietro, qui stavamo parlando di corde e del fatto che l’uso di altri le possa deteriorare più rapidamente, ora, secondo mè dipende anche dalla frequenza di sostituzione delle corde. Se uno suona di frequente (in concerto intendo) non credo che le possa tenere sù oltre 15, 20 giorni al max, il degrado timbrico si avverte già dopo una settimana di uso intenso! Se uno ha una frequenza di cambio corde del genere non credo che si debba poi preoccupare più di tanto. Se invece uno mira ad una gestione “economica” della muta, allora il discorso cambia e posso concordare con te anche su questo aspetto.
Ciao!
Anch’io rispetto totalmente il tuo pensiero Mimmo, ma anche un No puo’ essere detto con signorilita’ ed amicizia con una piccola spiegazione (la mia spiegazione e’ la chimica del sudore) soprattutto se poi dovro’ suonare io lo strumento. E’ altrettanto vero che io, per esempio, non chiedo mai di provare uno strumento di chi deve poi suonare, ma neppure dopo, e’ il mio modo di rispettare i gioielli degli altri. Ovviamente accade che invece mi invitino a provare e in tal caso lo faccio volentieri e con piacere.
Per concludere, se da questo dipende un’amicizia lascero’ che si provi lo strumento, e’ sicuro, ma dopo che avro’ finito di suonare, mai e tassativamente mai prima di un’esibizione o anche solo delle prove col gruppo, e non e’ gelosia ma solo consapevolezza dei problemi pratici che potrei avere durante l’esibizione stessa.
E adesso ringrazio tutti per i commenti e ribadisco che i miei sono e saranno interventi di pura esperienza personale di chi suona da oltre 40 anni ma che non ha mai studiato, non sa leggere una riga di spartito (al massimo gli accordi in chiaro)e neppure una tablatura, non conosce una sola regola accademica o neanche molti termini, eseguo ma non so come si chiama cio’ che faccio, sento che cosi’ suona bene e lo faccio.
Mi piace quanto stiamo portando avanti insieme e questo modo civile di confrontarsi e di comunicare, ho molto da imparare qui e desidero farlo dando in cambio quello che posso, il mio amore per la musica e la chitarra ed il mio vissuto, niente altro.
Ciao, Mike
Desidero solo raccontare un piccolo aneddoto riguardo la faccenda del non far provare la chitarra…
Non per contestarti Mike, assolutamente, sia chiaro eh?
Ho il massimo rispetto per quello che hai scritto!!!
Ebbene, qualche anno or sono con il mio gruppo di allora eravamo alla ricerca di un secondo chitarrista, invitai un mio conoscente a sottoporsi al provino di rito…
Lui si presentò con una bella Jackson e relativo ampli, durante una pausa gli chiesi se mi ci faceva fare un “giro”, ovviamente alla sua presenza.
Calcolate che già allora non è che fossi propio un principiante, ed anche io avevo la mia bella strumentazione, eppure ricevetti un secco NO, con la giustificazione che ne era geloso.
Credetemi, non mi sono mai sentito più di m….a come quella volta, di quella inaspettata risposta: ci restai veramente MALE.
Per cui io dico: mettetevi un attimo nei panni di chi ve lo richiede e sopratutto se non ritenete la persona sia un maldestro o uno che vi potrebbe maltrattare lo strumento… fategli provare tranquillamente lo strumento…
Un domani potrebbe essere il contrario… e se invece siete voi quello che vede uno che imbraccia una chitarra che vi interessa sapendo che magari in giro non ci sono rivenditori che ne hanno a disposizione una per farvela provare…. che fate, non glielo chiedete…??
Le corde dopo un pò si cambiano comunque e tutto torna a posto, l’amicizia no.
Inutile sottolineare che la persona in questione non superò comunque il provino… indipendentemente da questo.
Ciao a tutti.
😉
Ciao amici, quello che ho provato ad esprimere sopra è anche’esso solo frutto di esperienza personale, come quella di Michele o di chiunque voglia dare consigli utili o semplicemente fare partecipi gli altri della propria esperienza, non vuole essere assolutamente in opposizione a quanto già descritto ma anzi vuole solo apportare ulteriori aggiunte a quanto già esposto! :-))
Anche perchè alcune soluzioni proposte anche da mè possono essere prese come suggerimenti, ma alla fine ciò che conta è la propria esperienza personale, che matura con il tempo. Alla fine ognuno sceglierà una soluzione adatta alle proprie esigenze ed al proprio modo di suonare. Ciao!
Ciao Mimmo,
grazie per questa tua, ulteriore, precisazione!
Mi sono permessa di ricordare che quello scritto da Michele è solo la sua esperienza personale perché Michele, qualche tempo fa, me lo aveva detto di “puntualizzarlo”, mentre mi sono accorta che nell’articolo non lo avevo fatto!
Quindi la mia voleva essere una precisazione della precisazione 🙂
Altre volte, in altri commenti, ho detto che il bello è che ognuno propone i propri consigli, le proprie “strategie”: sarà compito di chi le legge verificarle con la propria chitarra e, passatemi il termine, sulla propria “pelle” e decidere se e quale usare!
L’importante è che questi consigli comunque VENGANO DATI e mi pare che finora questo sia avvenuto e continui ad avvenire!
Grazie Mimmo per il tuo prezioso contributo.
Buona giornata
Barbara
Grazie anche a Mimmo per le precisazioni su olio e legno, giustissime, e a Barbara per aver puntualizzato che e’ quanto io faccio e niente piu’.
Riguardo al far provare agli altri gli strumenti, per quanto resti della mia opinione, almeno evitate di farlo prima di una performance, poi potete anche far provare quello che volete e quindi regolarvi di conseguenza.
Grazie. Mike
wow! non avevo mai pensato al problema del sudore…
Parole sante quelle che tu dici, anzi: ti dirò di più: col “Fast Fret” è buona cosa (pratica) non solo passare lo straccio sotto alle corde (sopra alla tastiera) e sopra, ma “arrotondare” lo straccio in modo da “prendere tutto il “giro” della corda e pulirla bene.
Ho usato molte virgolette, ma spero di essermi fatto capire.
Le Elixir sono grandiose; per l’acustica durano ancora di più!
Unica cosa, sempre per l’acustica: a livello di suono preferisco le D’Addario “Fosforo e bronzo”; certamente la maggiore durata ti fa anche apprezzare un suono LEGGERMENTE meno corposo e brillante!
Ciao! Piero – Dego (SV)
Grazie anche a te Piero: i tuoi commenti sono sempre molto precisi e interessanti!
Dei consigli suggeriti condivido appieno quello di lavarsi accuratamente le mani ogni volta che si prende lo strumento… ciò che si attacca veramente alle corde non è tanto il sudore in sè stesso ma il grasso e lo sporco che anche mani apparentemente pulite possono lasciare depositato su di esse facendo rapidamente degradare la brillantezza del suono; il sudore lasciato asciugare sulle corde ne provoca invece l’ossidazione che a lungo andare oltre che all’immediata sensazione di scarsa scorrevolezza porterà ad un graduale irrigidimento e perdita di elasticità della corda. Quindi passare uno straccio asciutto sul manico e sulle corde durante le pause lunghe per rimuovere sudore e sporco.
L’uso del Fast Fret secondo me è soggettivo… può essere utile per prolungare la durata delle corde ma temo che l’olio in esso contenuto vada a impastare sopratutto le corde rivestite, insinuandosi nel rivestimendo e provocando una certa perdita di brillantezza… inoltre considerate che l’olio penetra in profondità anche nel legno della tastiera, soprattutto se in palissandro o ebano… una considerasione del tutto mia personale è che l’ostruzione dei pori del legno della tastiera possa in qualche modo attenuare la risonanza della tastiera e del manico e tutti sappiamo quanto sia importante la risposta del legno in uno strumento a corda, non per niente si scelgono legni pregiati e particolarmente adatti allo scopo. Personalmente ritengo sufficiente pulire accuratamente tutto lo strumento appena possibile.
Il Fast Fret lo uso anche io ma esclusivamente in casi di eccezionale condizioni di caldo/umido laddove la mano proprio non ne vupole sapere di scivolare…:-)
Riguardo la questione di non far provare ad altri lo strumento siate molto diplomatici, non è bello sentirsi rifiutare la richiesta, potete farlo e pulire subito le corde se avete un panno a disposizione e nessuno si offenderà!
Ciao a tutti!
Ciao Mimmo, grazie mille del tuo commento interessantissimo che va ad aggiungere molte informazioni utili a quelle di Michele.
Volevo solo ricordarti che l’articolo parla dell’esperienza personale di Michele, quindi lui ci ha “descritto” come affronta lui il problema del sudore e del fatto di far provare o meno le sue chitarre ad altri.
Ciao