Ciao,
oggi voglio parlarti di altre due tecniche chitarristiche utili da conoscere.
In realtà, più che tecniche vere e proprie, sono due modi diversi di usare la mano destra (quella che plettra le corde, tanto per capirci).
Voglio parlarti precisamente del tocco appoggiato e del tocco volante.
Andiamo a vederli nel dettaglio.
Nella chitarra classica queste due tecniche sono ampiamente utilizzate, con una predominanza del tocco appoggiato per le parti monodiche o nella parte melodica di un brano polifonico.
Tocco appoggiato
Per tocco appoggiato si intende una tecnica che consiste nel pizzicare una corda e far terminare il movimento del dito sulla corda successiva più grave.
Questo è usato in particolare per le parti monodiche o nella parte melodica di un brano polifonico soprattutto nella chitarra flamenca associato alla tecnica del picado.
Il suono ottenuto sarà più intenso di quello del tocco volante, con un timbro più scuro e gradevole.
Una variante del tocco appoggiato è il doppio appoggiato, usato per esempio da Heitor Villa-Lobos: qui il pollice suona due corde gravi nello stesso movimento (ad esempio il pollice può suonare il MI ed il LA), terminandolo sulla corda sottostante (quindi sul RE).
Tocco volante
Il tocco volante, detto anche corda pizzicata, prevede che l’unghia pizzichi una singola corda senza toccare quelle vicine, differentemente da quanto avviene per il tocco appoggiato.
La nota sarà suonata più piano e con meno vigore rispetto all’appoggiato.
Questa tecnica è particolarmente indicata per gli arpeggi e, più in generale, per l’esecuzione di quelle note che devono rimanere in secondo piano rispetto alla melodia e, di conseguenza, all’armonia di un brano.