Ciao,
qualche giorno fa ho parlato delle figure musicali in generale.
Oggi voglio riprendere il discorso e scendere un po’ di più nei particolari.
Con questo articolo, infatti, voglio occuparmi del valore di queste figure musicali.
Intanto diciamo subito che il valore delle figure musicali è espresso con delle frazioni.
La semibreve è chiamata intero perché ha un valore di 4/4.
Da qui è facile trovare il valore di tutte le altre figure musicali: la minima avrà un valore pari a metà della semibreve, quindi varrà 2/4 (o 1/2, come indicato a volte), la semiminima 1/4, la croma 1/8, la semicroma 1/16, la biscroma 1/32 e la semibiscroma 1/64:
Tornando a questo esempio, possiamo vedere che anche graficamente la nota successiva richiama la precedente: alla testa della semibreve si aggiunge una gamba per ottenere una minima, nella semiminima la testa diventa piena; alla croma si aggiunge un taglio nella gamba; alla semicroma due, la biscroma ne ha tre e infine nella semibiscroma ne troviamo quattro.
Ti faccio anche notare che fino alla semiminima si dimezza il numeratore della frazione, mentre poi, dalla croma in poi, raddoppia il denominatore.
Questo perché, mentre posso fare tranquillamente la metà di 4 o di 2, ho già più difficoltà a fare la metà di 1: infatti dovrei scrivere 0,5, 0,25 ecc ecc e dovrei fare numerosi conti ogni volta.
Per questo, dalla croma in poi, si raddoppia il denominatore e automaticamente il valore della nota si dimezza.
Nel prossimo articolo, che concluderà questa piccola sezione dedicata alle figure musicali, vedremo come si scrivono concretamente questi valori sul pentagramma anche in base all’altezza delle note stesse.
Intanto, se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di leggere questa pagina.