Ciao.
Una piccola osservazione a coloro che sostengono il fatto che la misura dell’unità di tempo è puramente arbitraria, per cui, secondo loro, ne deriva che non ci sia correlazione di “risonanza” con le vibrazioni naturali (es. frequenza Schumann).
Ebbene, è ovvio che una misura “arbitraria” bisogna comunque deciderla!
Gli scienziati che dedicarono al dottor Rudolf Hertz l’unità di misura della frequenza, quando cercarono di tradurre in maniera scientifica il fenomeno fisico della “vibrazione”, semplicemente si basarono su un’altro fenomeno fisico conteggiato in modo empirico, cioè l’unità di tempo.
E’ quindi per semplice praticità ed analogia con una durata di tempo adatta alla nostra vita, cioè il secondo (che è facile da contare anche a mente) che si è stabilito l’unità di misura di 1 Hz.
Allora il problema non si pone più sulla frequenza e da dove essa deriva, ma si sposta sul TEMPO, e quindi da dove ne deriva la sua unità di misura.
Allora ci siamo: da quanto tempo si misura il “tempo” ?
Lasciamo stare i tempi più moderni, ma torniamo indietro a prima degli orologi, a prima delle clessidre, a prima dei meridiani… andiamo a tempi antichi… ancora più antichi… Stonehenge, ecc…
Ebbene, seppure oggi in maniera ormai elettronica e sofisticatissima, il tempo era ed è tuttora misurato IN FUNZIONE COSMICA, precisamente suddividendo, suddividendo e suddividendo ancora in porzioni sempre più piccole (adattate quindi alle nostre vite) IL TEMPO IN CUI LA TERRA PERCORRE LA SUA ORBITA COMPLETA ATTORNO AL SOLE.
Non vi basta questo per andare un po’ oltre al mero, piccolo ed insignificante materialismo “terrestre” per comprendere quindi che qualsiasi, dico qualsiasi vibrazione è in qualche modo regolata da LEGGI UNIVERSALI ???
Che poi il suono che ne deriva piaccia o meno, sinceramente credo che ciò dipenda proprio da quanto noi stessi siamo più o meno accordati a tutte quelle vibrazioni naturali (o artificiali, visti i moderni tempi) che ci circondano.
In ogni caso, indipendentemente da quale unità di misura si adotti, se c’è un’accordatura, c’è e basta! Oppure non c’è e basta!
Ci basta l’orecchio per sentirlo!
Anche se mi invento di misurare la frequenza in chissà quale unità di misura.
Ma se tutto, come dicevo, deriva da meccanismi e leggi universali (di cui ne conosciamo ben poco), allora qualcosa che non sappiamo in modo scientifico, ma che percepiamo a livello vibrazionale (non tutti ci riescono NB), allora qualcosa ci deve pur essere.
PS: Vi siete mai chiesti perchè tutto il mondo vegetale è VERDE?
La vibrazione elettromagnetica dello spettro solare visibile trova il suo punto medio proprio nel colore VERDE: come mai tutta la natura si è accordata proprio a tale frequenza?
Mi piacerebbe sapere qualche ipotesi in merito.
Buona musica (e buona vita) a tutti.
Lorenzo Boscarol
Quello che non capisco è che se nel 1971, quando il diapason a 440Hz è stato adottato anche dalla nostra nazione, la transazione dai 432 che a quanto pare erano normalmente usati (era definito come “LA verdiano” in quanto usato e sostenuto da Giuseppe Verdi) non ha scaturito così tante polemiche e “disaccordi”… è stata accettata e basta.
Addirittura si è arrivato quasi a dimenticare i 432Hz fino a questi ultimi anni, dove lo sviluppo prima del New Age ed il progressivo risveglio delle “coscenze” ha fatto riscoprire questa frequenza, trovando correlazioni con la frequenza Schumann, con l’armonia della vita e con la spontaneità delle accordature di antichi strumenti che, seppur non essendo “unificati” si aggiravano con il LA intorno ai 432Hz (o anche meno) piuttosto che verso i 440.
NB: è noto che la frequenza Schumann anticamente era più bassa, intorno ai 7,5 – 7,6 Hz ed oggi si è innalzata ai 7,8 – 8,0 Hz ed è in progressivo aumento.
Quindi fa pensare che spontaneamente ed inconsciamente l’uomo “si accorda” intorno alla frequenza Schumann, così il suo modo di percepire la musica e di accordare i suoi strumenti.
La stessa vita, perciò, si accorda a partire dalla frequenza Schumann: d’altronde siamo figli di madre Terra.
Guarda caso in campo medico i 256Hz corrispondenti ad un DO in accordatura a 432Hz sono considerati capaci di innescare risonanza alla nostra struttura ossea.
Tutto ciò fa pensare seriamente a qualcosa di “losco” all’adozione del diapason a 440Hz, cosa che poi è nata negli anni della piena corrente di pensiero nazista.
In questi tempi, specialmente grazie ad Internet, abbiamo occasione di parlarne e di discutere… personalmente non avrei dubbi: i 432Hz sono figli dei circa 8Hz della frequenza Schumann, di cui i 256Hz della nota DO ne sono un’armonica superiore.
Accordare la chitarra a 432Hz è semplicissimo, non cala in maniera significativa la tensione delle corde (anzi, favorisce leggermente la fatica alle dita) e le stesse vibrano leggermente più a lungo proprio per il fatto che la tensione minore gli permette una leggera maggior escursione di movimento.
Purtroppo spesso è la chitarra stessa a non essere costruita per i 432Hz, ma quella non si può “regolare” come le corde.
In ogni caso una chitarra fatta discretamente bene dovrebbe essere in grado di far risuonare bene qualsiasi frequenza entro i range delle possibilità generate dalle corde.
Se qualche corda vibra al ponte o sfiora qualche tasto, sarà sufficiente una piccola ritoccatina all’action (= altezza dal piano del manico) agendo sul ponte, oppure al capotasto o allo stesso tasto che dà il problema.
Sono a disposizione per consigli su accordatura e regolazioni varie o scambi di opinioni sull’argomento.
Buone accordature a 432Hz… provare per credere!
Lorenzo Boscarol
Tutta la spiegazione è basata sull’unità di misura del tempo (il secondo), che è assolutamente arbitraria, NON esiste in natura.
Se il minuto fosse stato diviso in 100 parti (o in 40, o in 80, o in quello che volete) il valore di 8 Hz sarebbe completamente diverso.
La teoria è affascinante e romantica, ma basata, ahimé, su un errore.
Spiegazione assolutamente vera.
Come è possibile rendere “oggettivo” ciò che oggettivo non è per natura?
Se non esiste il tempo, anche le frequenze numeriche spariscono, e resta la mera percezione psicoacustica.
Ci piace, o non ci piace: la questione è tutta lì.
A questo riguardo: per una corda la differenza di pitch è (dal punto di vista della tensione) uguale alla differenza di diapason, ovvero della distanza che intercorre tra ossicino (ponte) e capotasto.
Portare il pitch a 432 equivale a diminuire tale diapason, in termine di rigidità della corda.
Forse si potrebbe dimostrare che non è la frequenza (figlia di un tempo inesistente ma ormai abitualmente accettato come esistente) quanto la tensione della corda a rendere più morbida e gradevole tale accordatura.
Si tratterebbe insomma di costruire due chitarre identiche: una con diapason conosciuto (diciamo 660) ed accordata a 432, e l’altra con diapason adeguatamente studiato per ribilanciare la tensione delle corde in modo tale che abbiano la stessa identica tensione pur essendo accordate a 440.
Poi si decide se effettivamente è il pitch o la tensione della corda a generare quel sentimento di gradevolezza.
Io ho provato ad accordare la 5^ corda della mia chitarra acustica, cioè il LA con il software Pitch Perfect Guitar a 108Hz, anzichè a 110Hz e di conseguenza le altre corde “ad orecchio” ed il suono che ne deriva, provando qualsiasi semplice giro, è più morbido, lo ascolto più volentieri.
Anche la cassa armonica mi sembra risuonare meglio, eppure rispetto all’accordatura a 440Hz, la differenza sulla fondamentale è di soli 2Hz per il LA, non credevo che potesse produrre un così grande effetto, ascoltandola.
Vorrei invitarvi a provare e poi a riferire le vostre sensazioni.
Un saluto a tutti.
Ciao potresti spiegarmi come accordare la chitarra classica con la frequenza del La a 432 hz ho un accordatore cromatico.
Ho impostato il 432 hz e poi ho agito sulle meccaniche di ogni corda, ho verificato che ad ogni corda corrispondesse la relativa nomenclatura anglosassone.
Ma in effetti è tutta un altra musica!
Ho potuto constatare che è tutta un’altra tonalità, e le musiche che suonavo sanno di altro….
L’armonia si sente e come, sono un neofita, ma la pienezza del suono è evidente, sembra di essere all’opera..
Hai suggerimenti da darmi in merito a canzoni da riproporre?
va bene come hai fatto.
Per le canzoni, potresti provare a suonare quelle che già conosci.
Altrimenti chiedo se Luca puo’ dare qualche indicazione più precisa a riguardo.
Ciao
Anche io ho cercato il diapason a 432Hz in Italia senza trovarlo. Gli unici sono apparecchi per uso medico.
Però l’ho trovato in Germania. In questo link (per chi è interessato) si trova sia il link per acquistarlo online sia 1 minuto di tono fisso a 432Hz per accordare il LA.
Spero vi possa servire. 😉
…che bella discussione, se avessi la capicità di comporre della musica l’ispirazione di Gianluca, che crea delle “tensioni” e Irene che cerca di risolverle sarebbe uno spunto perfetto.
Parlare di Stainer a chi ha una formazione scentifica è molto azzardato, in quanto la visione di Stainer è senz’altro intuitiva ed empirica, per quanto posso affermare che i concetti espressi in agricoltura a metà degli anni venti, per chi li attua oggi, funzionano molto bene!!!
Io sono un sommelier ma da molti anni mi occupo di vini naturali, quindi azzardo un parallelo: anche io nel mio lavoro e sopartutto con miei colleghi o addetti hai lavori le discussioni erano da coltelli sotto il tavolo, insomma un ostracismo ingiustificato, ma dopo qualche anno alcuni di loro si sono ricreduti!!!!
Parlando di musica ebbene ho provato Hz432, trovo che ci sia una sensibile differenza le note sono più “rilassate” a orecchio direi che sento meglio gli armonici, perchè sono più distanti e quindi udibili singolarmente e calata un po’ l’altezza del suono, ma è sorpendente mi piace molto.
Volevo chiedere a Gianluca: tu hai provato questa accordatura?
Su ogni argomento ci sono molteplici pensieri, non solo sulla musica.
In particolare sono d’accordo sul lasciare da parte argomentazioni politiche e cospirazioni varie, che è terreno scivoloso.
Mentre sulla mancanza di curiosità non posso proprio essere d’accordo, ma neppure mi interessa convincere alcuno.
Sono assolutamente per il libero arbitrio!
Irene, cara, io non leggerò quel libro e niente altro su questo argomento in quanto studio sulla pelle e sulle macchine gli effetti sonori di parecchie sorgenti, da quasi un ventennio.
Per cui il tempo dell’eventuale lettura lo dedico al suonare la mia chitarra accordata a volte a 440, altre volte leggermente sopra o sotto..
Ma in studio di registrazione, quando suoni una qualsiasi cosa e cerchi di intervenire su una frequenza specifica, non si ottiene mai un effetto totale ma decisamente parziale.. in quanto gli strumenti, voce compresa, generano migliaia di frequenze aggiuntive per simpatia che a loro volta ne innescano altre in un modo difficilmente misurabile..
Gli uomini, e la biologia che ne spiega i funzionamenti, non sono macchine perfette, né fatte in serie..
Pensare che 8hz di differenza sulla nota la, generi un’armonia biologica con l’organismo mi dà un’idea di ottusità che offende la grandezza dell’arte musica..
Qualcuno ha scritto che solo musiche di autori sublimi,a 440,possono avere effetti sonori positivi..
Qualcuno che la musica a 440 porterebbe ad una sorta di depressione..
Qualcuno che 8hz abbiano addirittura un significato politico..
Questo qualcuno presume assurde verità.. che per me sono delle risibili bestialità..
Verissimo Gianluca.
Hai ragione!!
Ma non è solo questione di multipli dell’otto, anche 440 è multiplo otto (8×55).
a base è la nota Do a 256 Hz e la corrispondenza otto è solo uno dei molteplici aspetti, neppure il più importante.
Non è possibile rinchiudere tutto il discorso solo ai multipli dell’otto.
Consiglio a chiunque interessi approfondire questo argomento di leggere i libri di Rudolf Steiner e quello di Tuis oppure di leggere questo articolo perchè l’argomento è vasto.
Comunque sia è un discorso strettamente legato alla biologia e quindi alla voce (più che agli strumenti) tant’è che molti cantanti si sono opposti allo standard 440Hz
Irene
Esattamente Gianluca!!
Si basa proprio sugli armonici della nota DO
Do a 8 Hz permette di avere un DO a 256 Hz (32esima ottava)=LA a 432Hz e relativi armonici
Non è la stessa cosa con un LA a 440Hz
Il diapason a 256 Hz è detto “scentifico” perchè utilizzato nella medicina per le prove di risonanza delle ossa e dell’udito (molto, ma molto brevemente).
Sono stati scritti dei libri su questo argomento che è interessante leggere a prescindere che poi si sposi l’idea o meno.
Poi tutto dopo dipende da personali scelte.
Il suono di qualsiasi strumento, voce compresa, contiene al suo interno tante frequenze aggiuntive..
Un corpo, per poter vibrare per simpatia, necessita di una sorgente ad oscillazione uguale o multipla di quella dello stesso corpo..
Il concetto degli 8hz è interessante, ma vale per quella frequenze e per i suoi multipli: il do ed il la sono multipli, approssimando..
Ma, tra l’altro, l’approssimazione, ovvero due frequenze simili ma non identiche, genera nel tempo dei momenti ciclici di controfase in cui, per natura, si genera il silenzio..
Comunque con il la a 432:
Il mi è 80.9..
Il fa è 85.7..
Il si è 121.2..
Non ho calcolato le altre, ma la cosa è puramente insignificante..
Un brano, inoltre, tra armonia e melodia, esprime milioni di frequenze che si accavallano.
Il multiplo di 8hz è davvero molto improbabile..
Per non parlare del fatto che un brano in fa# maggiore vede come note estranee sia il do che il la..
Questo articolo è pura arrogante filosofia..
Meno male che la musica è ben altro..
Personalmente ho abbracciato in piano l’accordatura a 432Hz ho letto un libro e mi ha talmente entusiasmata e lo trovo in linea con tutto ciò che ho studiato negli ultimi anni da convincermi a lasciare definitivamente l’accordatura a 440 Hz.
Certo è un discorso che va molto oltre la sola disciplina della musica, tocca molti argomenti… ma è vero che la nuova fisica va verso questa strada.
Adesso la vedo.
Prima mi faceva vedere dei riquadri giganti senza niente. Mi rileggo tutto perché ho perso pezzi di testo in giro.
Scusa, colpa mia 😀
Grazie!
andre, in che senso … non vedi le foto?
C’è un’immagine di un diapason all’inizio (a sinistra) e poi c’è il testo senza neanche un’immagine dentro.
Fammi sapere.
Ciao
ciao ragazzi, per accordare in 432hz io uso un’accordatore che ho installato sul pc.
Dovete solo scaricare il programma e nelle impostazioni cambiare la frequenza da 440 a 432…
AP Guitar Tuner 1.02
ciao a tutti.
Ho ascoltato le differenze fra le due frequenze qui.
Ho notato che il suono a 432Hz è più gradevole, ma pensavo che mi fossi lasciata influenzare da quanto avevo letto.
Allora senza dare nessuna spiegazione ho fatto ascoltare le due frequenze alle mie tre bambine di 6, 9 e 12 anni (che tra l’altro studiano chitarra classica).
Tutte e tre hanno trovato molto più piacevole il suono a 432 Hz, da loro definito più “limpido” e “puro” rispetto al suono a 440 Hz, da loro definito “disordinato”, probabilmente perché si trovavano più in sintonia con il primo dei due.
Ciao Fulvio
L’accordatura del LA a 432 Hz è interessante, ma c’è chi sostiene che non basti quello, si dovrebbe utilizzare anche una diversa scala, non temperata per intenderci.
Per esempio lo dice Ananda bosman, un pioniere di questo campo.
Nel mio blog ho trattato spesso di questo tema.
Grazie e namasté a tutti
Davvero interessante questo articolo e avendomi incuriosito da domani provo ad accordare la chitarra classica a 432Hz!…
Agli esami di Diploma però riporto tutto a 440 Hz, mi conviene!!
Ciao Barbara! 🙂
Conoscevo questo interessantissimo articolo e da tempo l’ho diffuso tra i miei amici e “maestri” anche sul mio miniblog myspace: “la ‘simpatia’ dei 432 MHz”.
Uno di loro mi ha chiesto poi materialmente “come” poter accordare a 432, poichè non ha trovato accordatori (quelli di più comune uso) che siano tarabili in tal modo.
Hai qualche suggerimento utile che posso girargli?
Grazie in anticipo.
Grande sito!
CariSalùt.
Nut
Ciao Fulvio,
sinceramente non so se esista un corista a 432 Hz!
Sicuramente puoi provare con un accordatore elettronico che si possa sincronizzare anche a 432Hz.
Ho trovato questo gratuito, ma non so come sia perché non l’ho mai provato.
Ciao
Caro Peppe … sapevo che tu sapevi…
Non le ho riferite illegittimamente io le cose che tu dici, perché immaginavo che legittimamente invece le scrivessi tu.
Un abbraccio
Più di una volta sull’accordatura ognuno ha detto la sua… anche la mia verità “non è oro colato”, ma una delle cento ipotesi.
La musica dal 1200 al 1700 era molto più libera per cui le prassi esecutive erano meno “prassi”.
Alcune villanelle che venivano eseguite a corte, venivano cantate dal popolo in modo completamente diverso… e l’accordatura a volte dipendeva dal tipo di budello trovando dei compromessi per non spezzare le corde e non piegare il manico (indipendentemente dal diapason).
Insomma la voglia di standardizzazione e l’invenzione dell’accordatore elettronico sono tipici della nostra epoca.
Persino gli strumenti erano non normalizzati.
Quando ho suonato la mia battente col clavicembalo l’ho dovuta necessariamente accordarla a 415, perchè il clavicembalo non poteva salire a 440 (si sarebbero rotte corde e struttura)… perché il “LA” barocco è a 415 e quindi anche gli stru…menti barocchi sono pensati per suonare a 415 (come la chitarra barocca), il fortepiano si accordava 430, attualmente gli strumenti si accordano a 440 (in Europa)… Questione di convenzione. Oggi il suono un diapason è di 440 oscillazioni doppie (o 880 oscillazioni singole)… le convenzioni cambiano…
Al limite si potrebbe provare (per chi ha, almeno, due chitarre) ad accordarle con le due accordature in proposito.
Si potrebbe scegliere, dal proprio repertorio, un numero di brani che si desidera suonare con sonorità più calde e pastos… e e altri con sonorità più brillanti.
(E’ un pensiero molto improvvisato.)
Sto valutando, seriamente, invece di farmi costruire una chitarra con diapason più corto (intorno ai 63,5).
In questo modo anche se l’accordatura resterà su 440, l’effetto timbrico sarà più conforme ai miei gusti.
Vi ringrazio, comunque!
Io proverei, anche, a suonare così… il rischio, però non è di venir spiazzati dalla totalità che suona a 440?
Vi risulta ci sia in futuro (a livello globale) la possibilità di suonare con un “la” tarato su 432 Hz?
grazie
beh sicuramente all’inizio un po’ di “sfasamento” c’è: anche Luca lo dice nel suo articolo!
Per il futuro … chissà!
Certo, semplice non è, perché vorrebbe dire fare una bella “rivoluzione” a livello musicale!
Interessante! A me farebbe piacere perché amo moltissimo le sonorità più “calde e pastose” e per questo motivo uso corde con media tensione. In definitiva la differenza tra 432 e 440 a quanto corrisponde? circa la metà di un semitono?
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E REGOLIAMO QUESTO INCERTO HERTZ SUL 432 E CHE SIA FINITA
Ciao.
Una piccola osservazione a coloro che sostengono il fatto che la misura dell’unità di tempo è puramente arbitraria, per cui, secondo loro, ne deriva che non ci sia correlazione di “risonanza” con le vibrazioni naturali (es. frequenza Schumann).
Ebbene, è ovvio che una misura “arbitraria” bisogna comunque deciderla!
Gli scienziati che dedicarono al dottor Rudolf Hertz l’unità di misura della frequenza, quando cercarono di tradurre in maniera scientifica il fenomeno fisico della “vibrazione”, semplicemente si basarono su un’altro fenomeno fisico conteggiato in modo empirico, cioè l’unità di tempo.
E’ quindi per semplice praticità ed analogia con una durata di tempo adatta alla nostra vita, cioè il secondo (che è facile da contare anche a mente) che si è stabilito l’unità di misura di 1 Hz.
Allora il problema non si pone più sulla frequenza e da dove essa deriva, ma si sposta sul TEMPO, e quindi da dove ne deriva la sua unità di misura.
Allora ci siamo: da quanto tempo si misura il “tempo” ?
Lasciamo stare i tempi più moderni, ma torniamo indietro a prima degli orologi, a prima delle clessidre, a prima dei meridiani… andiamo a tempi antichi… ancora più antichi… Stonehenge, ecc…
Ebbene, seppure oggi in maniera ormai elettronica e sofisticatissima, il tempo era ed è tuttora misurato IN FUNZIONE COSMICA, precisamente suddividendo, suddividendo e suddividendo ancora in porzioni sempre più piccole (adattate quindi alle nostre vite) IL TEMPO IN CUI LA TERRA PERCORRE LA SUA ORBITA COMPLETA ATTORNO AL SOLE.
Non vi basta questo per andare un po’ oltre al mero, piccolo ed insignificante materialismo “terrestre” per comprendere quindi che qualsiasi, dico qualsiasi vibrazione è in qualche modo regolata da LEGGI UNIVERSALI ???
Che poi il suono che ne deriva piaccia o meno, sinceramente credo che ciò dipenda proprio da quanto noi stessi siamo più o meno accordati a tutte quelle vibrazioni naturali (o artificiali, visti i moderni tempi) che ci circondano.
In ogni caso, indipendentemente da quale unità di misura si adotti, se c’è un’accordatura, c’è e basta! Oppure non c’è e basta!
Ci basta l’orecchio per sentirlo!
Anche se mi invento di misurare la frequenza in chissà quale unità di misura.
Ma se tutto, come dicevo, deriva da meccanismi e leggi universali (di cui ne conosciamo ben poco), allora qualcosa che non sappiamo in modo scientifico, ma che percepiamo a livello vibrazionale (non tutti ci riescono NB), allora qualcosa ci deve pur essere.
PS: Vi siete mai chiesti perchè tutto il mondo vegetale è VERDE?
La vibrazione elettromagnetica dello spettro solare visibile trova il suo punto medio proprio nel colore VERDE: come mai tutta la natura si è accordata proprio a tale frequenza?
Mi piacerebbe sapere qualche ipotesi in merito.
Buona musica (e buona vita) a tutti.
Lorenzo Boscarol
Quello che non capisco è che se nel 1971, quando il diapason a 440Hz è stato adottato anche dalla nostra nazione, la transazione dai 432 che a quanto pare erano normalmente usati (era definito come “LA verdiano” in quanto usato e sostenuto da Giuseppe Verdi) non ha scaturito così tante polemiche e “disaccordi”… è stata accettata e basta.
Addirittura si è arrivato quasi a dimenticare i 432Hz fino a questi ultimi anni, dove lo sviluppo prima del New Age ed il progressivo risveglio delle “coscenze” ha fatto riscoprire questa frequenza, trovando correlazioni con la frequenza Schumann, con l’armonia della vita e con la spontaneità delle accordature di antichi strumenti che, seppur non essendo “unificati” si aggiravano con il LA intorno ai 432Hz (o anche meno) piuttosto che verso i 440.
NB: è noto che la frequenza Schumann anticamente era più bassa, intorno ai 7,5 – 7,6 Hz ed oggi si è innalzata ai 7,8 – 8,0 Hz ed è in progressivo aumento.
Quindi fa pensare che spontaneamente ed inconsciamente l’uomo “si accorda” intorno alla frequenza Schumann, così il suo modo di percepire la musica e di accordare i suoi strumenti.
La stessa vita, perciò, si accorda a partire dalla frequenza Schumann: d’altronde siamo figli di madre Terra.
Guarda caso in campo medico i 256Hz corrispondenti ad un DO in accordatura a 432Hz sono considerati capaci di innescare risonanza alla nostra struttura ossea.
Tutto ciò fa pensare seriamente a qualcosa di “losco” all’adozione del diapason a 440Hz, cosa che poi è nata negli anni della piena corrente di pensiero nazista.
In questi tempi, specialmente grazie ad Internet, abbiamo occasione di parlarne e di discutere… personalmente non avrei dubbi: i 432Hz sono figli dei circa 8Hz della frequenza Schumann, di cui i 256Hz della nota DO ne sono un’armonica superiore.
Accordare la chitarra a 432Hz è semplicissimo, non cala in maniera significativa la tensione delle corde (anzi, favorisce leggermente la fatica alle dita) e le stesse vibrano leggermente più a lungo proprio per il fatto che la tensione minore gli permette una leggera maggior escursione di movimento.
Purtroppo spesso è la chitarra stessa a non essere costruita per i 432Hz, ma quella non si può “regolare” come le corde.
In ogni caso una chitarra fatta discretamente bene dovrebbe essere in grado di far risuonare bene qualsiasi frequenza entro i range delle possibilità generate dalle corde.
Se qualche corda vibra al ponte o sfiora qualche tasto, sarà sufficiente una piccola ritoccatina all’action (= altezza dal piano del manico) agendo sul ponte, oppure al capotasto o allo stesso tasto che dà il problema.
Sono a disposizione per consigli su accordatura e regolazioni varie o scambi di opinioni sull’argomento.
Buone accordature a 432Hz… provare per credere!
Lorenzo Boscarol
grazie Lorenzo, molto utile 🙂
Non per essere pistino ma per essere credibile dovresti usare una grammatica e ortografia ortodossa. Coscienza non coscenza.
Evvai, potrò suonare della Grindcore in armonia con la natura…
Tutta la spiegazione è basata sull’unità di misura del tempo (il secondo), che è assolutamente arbitraria, NON esiste in natura.
Se il minuto fosse stato diviso in 100 parti (o in 40, o in 80, o in quello che volete) il valore di 8 Hz sarebbe completamente diverso.
La teoria è affascinante e romantica, ma basata, ahimé, su un errore.
Spiegazione assolutamente vera.
Come è possibile rendere “oggettivo” ciò che oggettivo non è per natura?
Se non esiste il tempo, anche le frequenze numeriche spariscono, e resta la mera percezione psicoacustica.
Ci piace, o non ci piace: la questione è tutta lì.
A questo riguardo: per una corda la differenza di pitch è (dal punto di vista della tensione) uguale alla differenza di diapason, ovvero della distanza che intercorre tra ossicino (ponte) e capotasto.
Portare il pitch a 432 equivale a diminuire tale diapason, in termine di rigidità della corda.
Forse si potrebbe dimostrare che non è la frequenza (figlia di un tempo inesistente ma ormai abitualmente accettato come esistente) quanto la tensione della corda a rendere più morbida e gradevole tale accordatura.
Si tratterebbe insomma di costruire due chitarre identiche: una con diapason conosciuto (diciamo 660) ed accordata a 432, e l’altra con diapason adeguatamente studiato per ribilanciare la tensione delle corde in modo tale che abbiano la stessa identica tensione pur essendo accordate a 440.
Poi si decide se effettivamente è il pitch o la tensione della corda a generare quel sentimento di gradevolezza.
ottima osservazione ci avevo pensato anch’io
come il sistema metrico decimale è solo una possibilità
Quindi per tarare le altre corde si dovrebbero togliere quanti Hz?
insomma quali sarebbero le frequenze delle altre note con il La a 432Hz?
Io ho provato ad accordare la 5^ corda della mia chitarra acustica, cioè il LA con il software Pitch Perfect Guitar a 108Hz, anzichè a 110Hz e di conseguenza le altre corde “ad orecchio” ed il suono che ne deriva, provando qualsiasi semplice giro, è più morbido, lo ascolto più volentieri.
Anche la cassa armonica mi sembra risuonare meglio, eppure rispetto all’accordatura a 440Hz, la differenza sulla fondamentale è di soli 2Hz per il LA, non credevo che potesse produrre un così grande effetto, ascoltandola.
Vorrei invitarvi a provare e poi a riferire le vostre sensazioni.
Un saluto a tutti.
Ciao potresti spiegarmi come accordare la chitarra classica con la frequenza del La a 432 hz ho un accordatore cromatico.
Ho impostato il 432 hz e poi ho agito sulle meccaniche di ogni corda, ho verificato che ad ogni corda corrispondesse la relativa nomenclatura anglosassone.
Ma in effetti è tutta un altra musica!
Ho potuto constatare che è tutta un’altra tonalità, e le musiche che suonavo sanno di altro….
L’armonia si sente e come, sono un neofita, ma la pienezza del suono è evidente, sembra di essere all’opera..
Hai suggerimenti da darmi in merito a canzoni da riproporre?
Buonaserata.
Complimenti per il sito.
va bene come hai fatto.
Per le canzoni, potresti provare a suonare quelle che già conosci.
Altrimenti chiedo se Luca puo’ dare qualche indicazione più precisa a riguardo.
Ciao
http://www.irenenanni.it/Musica/432H/scheda_432hz_blues_lab_musica.htm
Anche io ho cercato il diapason a 432Hz in Italia senza trovarlo. Gli unici sono apparecchi per uso medico.
Però l’ho trovato in Germania. In questo link (per chi è interessato) si trova sia il link per acquistarlo online sia 1 minuto di tono fisso a 432Hz per accordare il LA.
Spero vi possa servire. 😉
…che bella discussione, se avessi la capicità di comporre della musica l’ispirazione di Gianluca, che crea delle “tensioni” e Irene che cerca di risolverle sarebbe uno spunto perfetto.
Parlare di Stainer a chi ha una formazione scentifica è molto azzardato, in quanto la visione di Stainer è senz’altro intuitiva ed empirica, per quanto posso affermare che i concetti espressi in agricoltura a metà degli anni venti, per chi li attua oggi, funzionano molto bene!!!
Io sono un sommelier ma da molti anni mi occupo di vini naturali, quindi azzardo un parallelo: anche io nel mio lavoro e sopartutto con miei colleghi o addetti hai lavori le discussioni erano da coltelli sotto il tavolo, insomma un ostracismo ingiustificato, ma dopo qualche anno alcuni di loro si sono ricreduti!!!!
Parlando di musica ebbene ho provato Hz432, trovo che ci sia una sensibile differenza le note sono più “rilassate” a orecchio direi che sento meglio gli armonici, perchè sono più distanti e quindi udibili singolarmente e calata un po’ l’altezza del suono, ma è sorpendente mi piace molto.
Volevo chiedere a Gianluca: tu hai provato questa accordatura?
Fino a quando chi ne parla non attribuisce valori assoluti e metafisici, evviva il libero arbitrio.
Quando si trascende, non va piu bene.
Su ogni argomento ci sono molteplici pensieri, non solo sulla musica.
In particolare sono d’accordo sul lasciare da parte argomentazioni politiche e cospirazioni varie, che è terreno scivoloso.
Mentre sulla mancanza di curiosità non posso proprio essere d’accordo, ma neppure mi interessa convincere alcuno.
Sono assolutamente per il libero arbitrio!
Irene, cara, io non leggerò quel libro e niente altro su questo argomento in quanto studio sulla pelle e sulle macchine gli effetti sonori di parecchie sorgenti, da quasi un ventennio.
Per cui il tempo dell’eventuale lettura lo dedico al suonare la mia chitarra accordata a volte a 440, altre volte leggermente sopra o sotto..
Ma in studio di registrazione, quando suoni una qualsiasi cosa e cerchi di intervenire su una frequenza specifica, non si ottiene mai un effetto totale ma decisamente parziale.. in quanto gli strumenti, voce compresa, generano migliaia di frequenze aggiuntive per simpatia che a loro volta ne innescano altre in un modo difficilmente misurabile..
Gli uomini, e la biologia che ne spiega i funzionamenti, non sono macchine perfette, né fatte in serie..
Pensare che 8hz di differenza sulla nota la, generi un’armonia biologica con l’organismo mi dà un’idea di ottusità che offende la grandezza dell’arte musica..
Qualcuno ha scritto che solo musiche di autori sublimi,a 440,possono avere effetti sonori positivi..
Qualcuno che la musica a 440 porterebbe ad una sorta di depressione..
Qualcuno che 8hz abbiano addirittura un significato politico..
Questo qualcuno presume assurde verità.. che per me sono delle risibili bestialità..
Verissimo Gianluca.
Hai ragione!!
Ma non è solo questione di multipli dell’otto, anche 440 è multiplo otto (8×55).
a base è la nota Do a 256 Hz e la corrispondenza otto è solo uno dei molteplici aspetti, neppure il più importante.
Non è possibile rinchiudere tutto il discorso solo ai multipli dell’otto.
Consiglio a chiunque interessi approfondire questo argomento di leggere i libri di Rudolf Steiner e quello di Tuis oppure di leggere questo articolo perchè l’argomento è vasto.
Comunque sia è un discorso strettamente legato alla biologia e quindi alla voce (più che agli strumenti) tant’è che molti cantanti si sono opposti allo standard 440Hz
Irene
I suoni sono 12, non due.. con il la a 440, ci saranno ugualmente delle note a frequenza multipla di 8..
Esattamente Gianluca!!
Si basa proprio sugli armonici della nota DO
Do a 8 Hz permette di avere un DO a 256 Hz (32esima ottava)=LA a 432Hz e relativi armonici
Non è la stessa cosa con un LA a 440Hz
Il diapason a 256 Hz è detto “scentifico” perchè utilizzato nella medicina per le prove di risonanza delle ossa e dell’udito (molto, ma molto brevemente).
Sono stati scritti dei libri su questo argomento che è interessante leggere a prescindere che poi si sposi l’idea o meno.
Poi tutto dopo dipende da personali scelte.
Il suono di qualsiasi strumento, voce compresa, contiene al suo interno tante frequenze aggiuntive..
Un corpo, per poter vibrare per simpatia, necessita di una sorgente ad oscillazione uguale o multipla di quella dello stesso corpo..
Il concetto degli 8hz è interessante, ma vale per quella frequenze e per i suoi multipli: il do ed il la sono multipli, approssimando..
Ma, tra l’altro, l’approssimazione, ovvero due frequenze simili ma non identiche, genera nel tempo dei momenti ciclici di controfase in cui, per natura, si genera il silenzio..
Comunque con il la a 432:
Il mi è 80.9..
Il fa è 85.7..
Il si è 121.2..
Non ho calcolato le altre, ma la cosa è puramente insignificante..
Un brano, inoltre, tra armonia e melodia, esprime milioni di frequenze che si accavallano.
Il multiplo di 8hz è davvero molto improbabile..
Per non parlare del fatto che un brano in fa# maggiore vede come note estranee sia il do che il la..
Questo articolo è pura arrogante filosofia..
Meno male che la musica è ben altro..
Personalmente ho abbracciato in piano l’accordatura a 432Hz ho letto un libro e mi ha talmente entusiasmata e lo trovo in linea con tutto ciò che ho studiato negli ultimi anni da convincermi a lasciare definitivamente l’accordatura a 440 Hz.
Certo è un discorso che va molto oltre la sola disciplina della musica, tocca molti argomenti… ma è vero che la nuova fisica va verso questa strada.
Irene
Il libro che ho letto è di Tristano Tuis
Adesso la vedo.
Prima mi faceva vedere dei riquadri giganti senza niente. Mi rileggo tutto perché ho perso pezzi di testo in giro.
Scusa, colpa mia 😀
Grazie!
Solo io non vedo le foto?
Interessantissimo comunque 🙂
andre, in che senso … non vedi le foto?
C’è un’immagine di un diapason all’inizio (a sinistra) e poi c’è il testo senza neanche un’immagine dentro.
Fammi sapere.
Ciao
ciao ragazzi, per accordare in 432hz io uso un’accordatore che ho installato sul pc.
Dovete solo scaricare il programma e nelle impostazioni cambiare la frequenza da 440 a 432…
AP Guitar Tuner 1.02
ciao a tutti.
Ciao Marco,
grazie per questa informazione.
Ho ascoltato le differenze fra le due frequenze qui.
Ho notato che il suono a 432Hz è più gradevole, ma pensavo che mi fossi lasciata influenzare da quanto avevo letto.
Allora senza dare nessuna spiegazione ho fatto ascoltare le due frequenze alle mie tre bambine di 6, 9 e 12 anni (che tra l’altro studiano chitarra classica).
Tutte e tre hanno trovato molto più piacevole il suono a 432 Hz, da loro definito più “limpido” e “puro” rispetto al suono a 440 Hz, da loro definito “disordinato”, probabilmente perché si trovavano più in sintonia con il primo dei due.
Grazie Alessandra, anche per il link 🙂
Ciao Fulvio
L’accordatura del LA a 432 Hz è interessante, ma c’è chi sostiene che non basti quello, si dovrebbe utilizzare anche una diversa scala, non temperata per intenderci.
Per esempio lo dice Ananda bosman, un pioniere di questo campo.
Nel mio blog ho trattato spesso di questo tema.
Grazie e namasté a tutti
Davvero interessante questo articolo e avendomi incuriosito da domani provo ad accordare la chitarra classica a 432Hz!…
Agli esami di Diploma però riporto tutto a 440 Hz, mi conviene!!
Ciao Barbara! 🙂
Conoscevo questo interessantissimo articolo e da tempo l’ho diffuso tra i miei amici e “maestri” anche sul mio miniblog myspace: “la ‘simpatia’ dei 432 MHz”.
Uno di loro mi ha chiesto poi materialmente “come” poter accordare a 432, poichè non ha trovato accordatori (quelli di più comune uso) che siano tarabili in tal modo.
Hai qualche suggerimento utile che posso girargli?
Grazie in anticipo.
Grande sito!
CariSalùt.
Nut
Ciao Fulvio,
sinceramente non so se esista un corista a 432 Hz!
Sicuramente puoi provare con un accordatore elettronico che si possa sincronizzare anche a 432Hz.
Ho trovato questo gratuito, ma non so come sia perché non l’ho mai provato.
Ciao
Caro Peppe … sapevo che tu sapevi…
Non le ho riferite illegittimamente io le cose che tu dici, perché immaginavo che legittimamente invece le scrivessi tu.
Un abbraccio
Più di una volta sull’accordatura ognuno ha detto la sua… anche la mia verità “non è oro colato”, ma una delle cento ipotesi.
La musica dal 1200 al 1700 era molto più libera per cui le prassi esecutive erano meno “prassi”.
Alcune villanelle che venivano eseguite a corte, venivano cantate dal popolo in modo completamente diverso… e l’accordatura a volte dipendeva dal tipo di budello trovando dei compromessi per non spezzare le corde e non piegare il manico (indipendentemente dal diapason).
Insomma la voglia di standardizzazione e l’invenzione dell’accordatore elettronico sono tipici della nostra epoca.
Persino gli strumenti erano non normalizzati.
Quando ho suonato la mia battente col clavicembalo l’ho dovuta necessariamente accordarla a 415, perchè il clavicembalo non poteva salire a 440 (si sarebbero rotte corde e struttura)… perché il “LA” barocco è a 415 e quindi anche gli stru…menti barocchi sono pensati per suonare a 415 (come la chitarra barocca), il fortepiano si accordava 430, attualmente gli strumenti si accordano a 440 (in Europa)… Questione di convenzione. Oggi il suono un diapason è di 440 oscillazioni doppie (o 880 oscillazioni singole)… le convenzioni cambiano…
eh già, cambiano le cose nel corso del tempo, ma forse cambiano anche in base a certe “esgienze”, chissà!
Complimenti, davvero interessante.
Al limite si potrebbe provare (per chi ha, almeno, due chitarre) ad accordarle con le due accordature in proposito.
Si potrebbe scegliere, dal proprio repertorio, un numero di brani che si desidera suonare con sonorità più calde e pastos… e e altri con sonorità più brillanti.
(E’ un pensiero molto improvvisato.)
Sto valutando, seriamente, invece di farmi costruire una chitarra con diapason più corto (intorno ai 63,5).
In questo modo anche se l’accordatura resterà su 440, l’effetto timbrico sarà più conforme ai miei gusti.
Vi ringrazio, comunque!
beh, Vincenzo, se la farai costruire, poi facci sapere come va!
Io proverei, anche, a suonare così… il rischio, però non è di venir spiazzati dalla totalità che suona a 440?
Vi risulta ci sia in futuro (a livello globale) la possibilità di suonare con un “la” tarato su 432 Hz?
grazie
beh sicuramente all’inizio un po’ di “sfasamento” c’è: anche Luca lo dice nel suo articolo!
Per il futuro … chissà!
Certo, semplice non è, perché vorrebbe dire fare una bella “rivoluzione” a livello musicale!
Interessante! A me farebbe piacere perché amo moltissimo le sonorità più “calde e pastose” e per questo motivo uso corde con media tensione. In definitiva la differenza tra 432 e 440 a quanto corrisponde? circa la metà di un semitono?
Vincenzo, la differenza è di 32 cent, quindi meno di un semitono.