Ciao.
Con questo mio primo articolo su suonolachitarra.it voglio parlare di accordatura aperta, o open tuning, quando cioè le corde a vuoto danno un accordo già formato, che può essere maggiore, minore o diverso ancora.
L’origine di queste accordature risale nella slack key hawaiiana, laddove la chitarra era spesso alterata, scordata (anche solo di una corda) a volte anche per un solo brano.
Questo principio è poi stato applicato nella musica tradizionale e moderna, in particolar modo nel country blues: lo stile cosiddetto bottleneck, infatti, si suona spesso nelle tre più note accordature aperte (quella di di sol, di re e di do), che sono anche quelle più vicine, armonicamente, agli elementi della tradizione.
I chitarristi moderni, progressivamente, alterano le accordature, arrivando spesso a soluzioni che danno, a vuoto, accordi diversi e più complessi rispetto ai classici accordi maggiori e minori, o a volte non danno neanche un accordo preciso ma forniscono uno schema adatto a creare successioni di note che non potrebbero essere suonare con nessun’altra accordatura.
La parziale alterazione di 1 o 2 corde stravolge, quindi, tanto il picking iniziale che lo schema armonico iniziale.
Ma vediamo ora uno schema di alcune accordature esistenti:
- eadgbe standard
- dadgbe doppio re (dropped d)
- dgdgbe doppio sol (dropped g)
- dgdgbd sol aperto (open g)
- dadf#ad re aperto (open d)
- cgcgce do aperto (open c)
Per il resto viene seguito il ragionamento logico delle altre accordature, ovvero, ad esempio tirando su di un tono una open d si otterrà una open E.
Le accordature aperte vengono usate in quanto allargano il campo delle possibilità espressive, essendo un dato di fatto che l’accordatura tradizionale costringe l’esecutore a schemi tonali e armonici più definiti e rigidi, permettendo solo certe sonorità e certe soluzioni strumentali.
L’orientamento dei chitarristi più moderni, però, non si limita ormai solo alla normale accordatura aperta, ma va sempre più diffondendosi l’uso di accordature più varie che fanno riferimento, generalmente nei bassi, a tonalità con ordini armonici diversi e soggettivi, determinati da personali preferenze per certi toni, per certi intervalli, per certe sonorità.
(articolo scritto da Massimo Bevilacqua)
molto interessanti le accordature aperte.
Ne uso qualcuna anch’io.Volevo sapere come si fa a individuare l’accordatura usata da un autore in un brano, in assenza di indicazioni dello stesso: spesso uso riffstation per individuare gli accordi di un brano che mi piace, ma questa app non da indicazioni sull’accordatura, permette solo di trasporre la tonalità.
Esiste una app che io non conosco, o qualche altro mezzo?
Grazie
Massimo
Esistono esempi di uno stesso brano in accordatura sia normale sia aperta?
Grazie!
Potresti indicarmi canzoni che utilizzano questo tipo di accordature?
Grazie
Devin Townsend usa solo questo tipo di accordature riuscendo ad avere sonorità estremamente innovative.
Fearless dei Pink Floyd, chitarra acustica accordata in G maj
Troppo, per me, pretendere di addentrarmi nelle accordature aperte quando già di lacune ne ho con la chitarra “canonica”.
Un’osservazione tuttavia la vorrei fare: un mio ex insegnante di chitarra mi disse che suonando le sei corde vuote (e l’accordatura era canonica, ovvero dal mi cantino al mi grave) era un accordo. “e neppure brutto” , soggiunse.
Non gli chiesi che accordo fosse, però.
è un accordo di MIm7/11 senza la 9° 🙂
Si, è una tecnica che uso nel country blues a volte anche con lo slide (anche se preferisco la biglia di vetro, più difficile ma perfetta per non far suonare le altre corde).
Bene cosi’, sempre interessante.