Ciao.
Ritorno oggi a parlare di quando sostituire le corde.
Nel mio articolo precedente dicevo che bisogna vedere come si usa la chitarra (chitarra ritmica o chitarra solista).
Oggi procedo con il discorso.
Il secondo parametro che viene interessato, ma con tempi molto più lunghi, è l’intonazione della corda.
Ogni corda è costruita secondo parametri ben precisi ed è progettata per suonare perfettamente accordata su una determinata nota e quindi per restare a riposo sempre ad una determinata tensione.
Una corda appena montata suonerà perfettamente in ogni posizione della tastiera, ovvero emetterà note perfettamente intonate su ogni tasto su tutta la lunghezza della corda stessa.
Una muta montata e mai utilizzata durerebbe per questo motivo anche un tempo indefinito.
In realtà accade che le sollecitazioni delle dita, del plettro, le differenze di temperatura dal caldo al freddo e viceversa, e soprattutto i bending e l’uso più o meno intenso del ponte mobile, porteranno nel tempo ad allungare la corda stirandone la struttura molecolare per quello che la resistenza della corda ovviamente permette.
In tutta questa fase di allungamento tuttavia si verifica un decadimento dell’intonazione lungo la corda stessa, per cui capiterà sovente, pur avendo accordato perfettamente la corda sul suo tono, di premere la nota di un tasto o più serie di tasti sulla tastiera e di scoprire che le note che ne vengono fuori non sono perfettamente intonate con quella che dovrebbe essere la nota premuta: ciò accade in particolare salendo lungo la tastiera e raggiungendo le posizioni dal 12° tasto in poi, dove già l’ottava superiore suona in modo distonico rispetto alla nota di accordatura della corda.
Può capitare che la nota premuta suoni leggerissimamente più acuta o leggerissimamente più grave; se si dispone di un accordatore elettronico di qualità ti accorgerai subito che le note suonate nei tasti alti non sono a tono ma leggermente sfalsate, nonostante la corda sia accordata sul tono perfetto.
Potresti anche fare una prova suonando l’armonico al dodicesimo tasto e suonare la stessa nota sulla tastiera.
Una muta nuova suonerà in modo identicamente intonato sia in un modo che nell’altro, una muta vecchia evidenzierà immediatamente una differenza fra le due note.
Ciò accade perché lungo tutta la lunghezza della corda essa si distende, si allunga e si stira in modo più o meno irregolare, e questo determinerà zone più allungate e zone meno allungate, che oscilleranno in modo diverso come un elastico teso più o meno fortemente: poiché sappiamo bene che il tono di una nota dipende dalla frequenza di oscillazione della corda, ecco che una oscillazione più rapida o più lenta in quel determinato punto della tastiera, rispetto a quello che dovrebbe essere, provocherà un tono della nota non perfetto.
Questo decadimento dell’intonazione si evidenzia molto di più nel momento in cui dobbiamo suonare degli accordi in posizioni alte della tastiera, nel momento in cui una corda suonerà con un tono leggermente inferiore, un’altra con un tono leggermente più acuto e via via così, in modo disordinato peraltro.
Ecco che con il tempo un intero accordo suonato in posizione alta finirà per suonare in modo veramente orrendo.
Una piccola soluzione quando si presentano le prime avvisaglie di un problema di perdite di intonazione può essere quello di compensare la differenza di intonazione correggendo un pelo l’accordatura di base della corda, spalmando le piccole differenze di tono fra le note suonate sulle posizioni più basse e quelle più alte, sopratutto confrontando le note delle singole corde sugli accordi suonati in posizione alta.
Ma questa è una soluzione empirica valida solo per le prime defaillance della muta: con l’aggravarsi del problema non ci sono alternative se non la sostituzione della muta.
Un aspetto subdolo nell’allungamento delle corde è anche quello che non tutte le corde sottoposte allo stesso stress reagiscono alla stesso modo.
L’acciaio è un metallo che si può comportare in modo leggermente diverso anche da corda a corda pur fra corde dello stesso tipo, spessore, marca etc. per cui il rischio che una corda in una muta ceda improvvisamente magari su di una muta montata da pochi giorni è sempre possibile: è buona norma pertanto tenere sempre pronta una muta di scorta e a portata di mano sopratutto se ci prepariamo per un concerto e finanche durante lo stesso.
In un prossimo articolo vedremo il terzo ed ultimo parametro che interessa il decadimento di una corda.
(articolo scritto da Mimmo Positano)
Ciao, ho letto con interesse il tuo articolo perché ho un problema con una nuova chitarra.
Si tratta di una Herley Benton modello Les Paul.
Lo so, è una chitarra economica (322 euro) ma sembra molto ben costruita con dei bei magneti Tesla ed è molto bella anche nelle rifiniture.
Suona ottimamente ma ho riscontrato il seguente problema.
Il si è accordato a tono, l’ottava è sostanzialmente corretta ma le note intermedie (specie quelle vicine al capotasto tipo il re) suonano crescenti.
In realtà basta accordare il si un po’ calante e si risolve, ma non mi capacito di come ciò possa accadere.
Non posso credere che la chitarra sia “sbagliata”, la costruzione sembra più che buona e si tratta di strumenti costruiti in serie dove non c’è un liutaio che possa sbagliare.
Peraltro, immagino che se i tasti fossero posizionati in modo non corretto, avrei più o meno lo stesso problema su tutte le corde.
Preciso che ci sono ancora le corde di fabbrica che magari, in base a quello che hai scritto, potrebbero avere una responsabilità nella questione.
Quindi pensavo, nell’ordine:
– sostituire le corde
– provare a regolare la selletta del ponte sperando di ottenere una qualche compensazione
– farla vedere ad un liutaio in particolare per un eventuale intervento al capotasto (tipo limatura della sede di passaggio della corda)
Che ne pensi?
Ciao Sergio,
se il problema è solo sulla corda del SI, potrebbe essere che la corda in questione abbia qualche difetto, anche minimo.
Si, prova a sostituire tutte le corde, come prima cosa, e vedi se continui ad avere questa “imperfezione” di accordatura.
Se si, allora prova con il punto 2 che hai messo e solo alla fine prova a portarla ad un liutaio.
In bocca al lupo.
Ciao
Barbara
Aggiungo a quanto già descritto che bisogna porre in ogni caso attenzione a NON CONFONDERE il decadimento dell’intonazione delle corde con l’intonazione generale dello strumento.
Una muta di corde NUOVA, montata su una chitarra la cui regolazione del “DIAPASON” di ogni corda è corretto suonerà perfettamente su ogni posizione della tastiera.
Differentemente se monti una nuova muta di corde, la accordi perfettamente e suonando un accordo o delle note in posizioni altre ti rendi conto che qualche nota suona in modo irregolare, allora c’è prima di tutto un problema di lunghezza del diapason da correggere (lo si fà attraverso la regolazione dei ponticelli di ogni singola corda, ma su questo ti rimando alla lettura di articoli specifici), altrimenti la muta suonerà male comunque e già da subito, con il peggiorare ulteriormente con il tempo (come già spiegato nell’articolo). 😉
Ciao da Mimmo Positano