Ciao,
tante persone mi chiedono come si fa a leggere la musica, ma soprattutto come si fa a ricordare le note scritte sul pentagramma.
Diciamo subito che per leggere le note bisogna partire da … quello che c’è prima delle note 😉
Infatti all’inizio di un pentagramma troviamo, normalmente, dei segni che, a prima vista, possono sembrare degli scarabocchi: in realtà sono le chiavi che ci permettono di identificare le note che troveremo scritte subito dopo.
Perché ho parlato di chiavi, al plurale?
Perché nel nostro sistema musicale ne possiamo trovare 7 (o 8, a seconda).
Oggi però in questo articolo voglio parlarti della chiave di violino che è più usata ed è l’unica chiave che serve per chi suona la chitarra.
La chiave di violino, posizionata SEMPRE all’inizio del pentagramma come tutte le chiavi del nostro sistema musicale, indica il SOL della 2° riga:
Un trucchetto per ricordarsi meglio le note è quello di imparare quelle sulle righe e quelle sugli spazi, ricordando che gli estremi coincidono, anche se sono ad ottave differenti.
Le note sulle righe sono: MI, SOL, SI, RE, FA:
mentre quelle sugli spazi sono: FA, LA, DO, MI:
Cosa intendevo, prima, dicendo che gli estremi coincidono?
Semplicemente un trucchetto che mi ha sempre accompagnato fin dall’inizio dei miei studi musicali: la 1° riga contiene un MI così come il IV spazio, mentre sul I spazio troviamo un FA, come sulla 5° riga.
Ovviamente, come dicevo, i suoni sono posti a distanza di ottava, quindi non è lo stesso MI o lo stesso FA!
A partire da questo schema, posso trovare la posizione di tutte le altre note.
Alcune note, quelle che non rientrano nel pentagramma e sono scritte sotto o sopra di esso, hanno dei taglietti che le attraversano oppure sono posti sopra o sotto di esse (per l’esattezza sono posti sopra o sotto la testa della nota).
Puoi vedere bene questa cosa nel prossimo esempio:
Perché questo?
E cosa sono quei taglietti?
Beh, questo succede perché il pentagramma in sé può contenere solo 9 note (5 sulle linee e 4 negli spazi) e quindi ben poca cosa rispetto a tutte quelle che possiamo ascoltare.
Per questo è stato introdotto un sistema che permette quasi di estendere il pentagramma quando una nota non rientra tra le 9 indicate sopra.
Per questo si usano i cosiddetti tagli addizionali, cioè delle piccole lineette che idealmente estendono il pentagramma al di sopra o al di sotto delle 5 righe canoniche creando altri ipotetici spazi e righe, in modo da potervi collocare le note che stanno al di fuori del pentagramma.
Questo è necessario perché altrimenti non saprei che note sarebbero quelle che stanno sopra o sotto il rigo, e risulterebbero indefinite.
Per oggi è tutto: in un prossimo articolo ti parlerò delle altre chiavi che possiamo trovare nel nostro sistema musicale.
Se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di cliccare qui.