Ciao,
continuiamo il nostro viaggio all’interno dell’arrangiamento e vediamo, oggi, come trattare un accordo di 3 suoni per il nostro coro a 4 voci.
Se ho 3 suoni e 4 voci che devono cantarle, va da sé che una nota devo necessariamente raddoppiarla, altrimenti troverò che il mio coro in realtà canterà sempre e soltanto a 3 voci (in ogni accordo, infatti, troverò che una voce avrà una pausa di silenzio).
Bene, andiamo a vedere cosa fare.
Ti ripropongo l’esempio che avevo già inserito nello scorso articolo riguardante la scrittura a parti strette e a parti late di un accordo:
Ora, puoi notare dall’esempio, che nell’accordo di SOL maggiore che ho scritto, ho il SOL che si trova sia nella parte del basso che in quella di soprano.
Sono costretta, infatti, a raddoppiare una nota, essendo l’accordo maggiore formato da tre note, ma avendo io 4 voci da far cantare.
Vediamo ora le regole che bisogna seguire per fare questi raddoppi, dato che ci sono dei criteri da rispettare in base alla priorità che una nota ha all’interno dell’accordo:
- la fondamentale, come puoi ben immaginare, deve essere sempre PRESENTE e, essendo la nota principale dell’accordo, può essere raddoppiata a piacere (a volte, in determinate circostanze, può essere anche triplicata, cioè tre voci su quattro hanno la fondamentale!)
- anche la terza dell’accordo deve essere sempre PRESENTE perché è la nota che ci dice se un accordo è maggiore o minore e di solito non si raddoppia mai: essendo, infatti, una nota molto caratteristica (tanto che questa nota può chiamarsi anche così: caratteristica) se la raddoppiamo avremo dei problemi nel momento in cui vorremmo fare un passaggio melodico che usa, ad esempio, l’altro modo proprio dell’accordo dove ci troviamo
- la quinta dell’accordo è invece una nota jolly: può essere raddoppiata ma può essere anche eliminata dall’accordo stesso, perché non ha un ruolo specifico se non di completamento dell’accordo; all’occorrenza perciò possiamo sacrificarla per raddoppiare altre note
- tutte le note che creano tensione, come la 7°, la 9° ecc ecc, non si raddoppiano mai
- tutte le note alterate (e per nota alterata intendo, ad esempio, la quinta diminuita) non si raddoppiano mai.
Queste semplici regole valgono sempre, anche quando aumenteranno le note degli accordi, quindi cerca di memorizzarle bene perché ti serviranno sempre.
Ovviamente questo vale SOLO ED ESCLUSIVAMENTE nel momento in cui voglio costruire un’armonizzazione armonica in senso stretto, vincolata alle regole dell’armonia.
Se invece voglio fare un semplice accompagnamento accordale, queste regole potrebbero non valere più.
Un esempio esplicativo a questo riguardo è dato proprio dagli accordi per chitarra: tanti di essi hanno raddoppiate note che qui sopra ti ho detto che non vanno raddoppiate, ma questo è dovuto al fatto che un accordo sulla chitarra deve essere suonato su 6 corde (anche se non sempre) e va da sé che per avere delle posizioni comode da suonare, mi trovo costretta magari a raddoppiare la terza altrimenti quell’accordo sarebbe … insuonabile 🙂
Bene, per oggi mi fermo qui.
Nel prossimo articolo dedicato a questo argomento andremo a vedere cosa sono le posizioni melodiche di un accordo.
Se intanto vuoi anticiparti e vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di leggere questa pagina.