Ciao Barbara,
seguo il tuo sito da qualche anno ormai ed ho molto apprezzato le tue iniziative.
Oggi sono qui per raccontare a te e a tutte le persone che seguono suonolachitarra, le mie chitarre, o i miei gioielli come io li chiamo.
La mia prima chitarra è una Eko Ranger 12 del 1963, acquistata da ragazzino, solo perché mi affascinava l’idea delle 12 corde ed all’epoca ne suonavo una elettrica con un gruppo, è come il primo amore, non si scorda mai e mi ha accompagnato per questi ultimi 45 anni.
Me ne regalarono un’altra per un mio compleanno ma questa è una Eko E12 tipo Bennato del 1979: niente da dire, ma rimane sempre un doppione.
Poi venne la mia prima chitarra elettrica una, AXL Telecaster del 1972 nera , che ho modificato a dovere con una coppia di pick-up Fender e devo dire che non delude per niente.
Ma non si può suonare il rock degli anni 70 senza una Stratocaster: così comprai una Squier Bullet sunburst che, devo dire, fa il suo dovere.
Certo: non è una vera Fender ma non posso certo lamentarmi, con questa vengono fuori degli assoli stupendi e regge tutti gli effetti che riesco a dargli.
Un giorno mi trovai in negozio e provai una Epiphone SG Worn G400 color Brandy: la tastiera mi sembrò un’autostrada e così aggiunsi anche questa alla mia collezione.
Devo dire che mi ha sempre stupito: suono pieno e tastiera che sembra velluto.
Una vera favola!
Ma una cosa mancava ancora: una Les Paul e un giorno, sempre al solito negozio, provai una Epiphone Les Paul Standard nera e ne rimasi colpito davvero!
Suono potente e pastoso e, peso a parte, davvero confortevole.
Me ne innamorai subito.
Con questa adoro suonare i brani di Battisti che suonavo quando ero ragazzo e mi piace da morire.
Ma ecco che una nuova occasione si presenta: una DoubleNeck Nera di liuteria che mi è stata portata da un amico da New Orleans.
Ho dovuto rifare l’impianto elettrico perché è una chitarra del 1981 e all’epoca non c’erano gli accorgimenti elettrici di adesso, ma adesso è davvero una scheggia e non ha nulla da invidiare alle sorelle Epiphone e Gibson, almeno per me che, nel 1972, vidi il video dal vivo dei Led Zeppelin che suonavano Stairway to Heaven.
Con lei ci faccio di tutto, perfino improvviso degli arrangiamenti di brani usando i due manici indifferentemente (in fondo ho iniziato a suonare con una 12 corde).
Un giorno decisi di imparare a suonare il basso, strumento emblematico ma affascinante, poiché mio cognato mi regalò un violin bass (stile Paul Mc Cartney) del 1951: non è certo un Hoffner ma va benissimo anche perché posso studiarlo senza ampli.
Ma, come se non bastasse, ecco un’altra occasione: una ragazza vende il blocco completo Basso Royteck sunburst Jazz Bass Fender, amplificatore, custodia, cinghia e tutto ad un prezzo stacciato.
Preso!
Per quello che riguarda gli amplificatori, possiedo un Fender Champion 40, un Marshall Mg !5 CFX, ed un Ibanez Combo Jazz Bass (quello del basso) che uso sia per il basso che per la voce.
Per gli effetti ho una pedaliera multieffetto Zoom G2 con pedale d’espressione.
Siccome adoro cantare, ho un mixer a 4 canali ed una scheda audio M-Audio sempre a 4 canali con un microfono Shure.
Mi piace suonare Lucio Battisti, Lucio Dalla, Pink Floyd, Led Zeppelin, Credence e gli Eagles, ma non disdegno altra musica.
In sostanza il mio pensiero è questo: a parte qualche eccezione, che del resto conferma la regola, la vera musica, si è fermata alla fine degli anni ottanta; dopo non è stato creato nulla di veramente suggestivo ed interessante, anche se come dicevo, ci sono le debite eccezioni.
Scusami se mi sono dilungato così tanto ma ti ho raccontato in poche righe (si fa per dire) la mia storia musicale di 45 anni.
Ciao Lonewolf