Continuo la serie di articoli dedicati alle scale e agli accordi che posso costruire su ogni nota e mi occupo oggi della scala minore naturale (nel mio corso di teoria musicale ho affrontato in modo approfondito tutto il discorso delle scale e degli accordi).
Intanto vediamo perché ho scritto scala minore NATURALE.
Per quanto riguarda la scala minore, infatti, abbiamo tre tipi diversi di scale (ne affronterò uno per ogni articolo) che differiscono l’uno dall’altro per la diversa posizione di toni e semitoni tra le note che formano la scala stessa:
- abbiamo la scala minore naturale, che è formata dalle stesse note della scala maggiore
- abbiamo la scala minore armonica, dove il VII grado viene innalzato di un semitono rispetto alla scala minore naturale
- infine la scala minore melodica, divisa in due parti, dove all’andata vengono alzati di un semitono (sempre rispetto alla scala naturale) sia il VI che il VII grado, mentre al ritorno avremo che queste alterazioni spariscono e ritroviamo la stessa scala naturale.
Intanto diciamo subito alcune cose che valgono per tutte le scale minori: c’è uno stretto legame tra scala maggiore e scala minore (e questo poi si ripercuote anche nella tonalità e negli accordi) tanto che posso dire che ogni scala maggiore ha la sua relativa scala minore e viceversa.
Questo significa che ritroverò delle caratteristiche comuni tra questi tipi di scale.
Andiamo a vederle.
Intanto diciamo che la scala minore si costruisce sul VI grado della scala maggiore.
Ad esempio, se io mi trovo nella scala di DO maggiore, il VI grado è il LA (infatti, partendo dal DO, il LA è la sesta nota: DO – RE – MI – FA – SOL – LA): quindi parto dal LA e costruisco la scala minore relativa di DO maggiore, cioè costruisco la scala di LA minore.
Poi nella scala minore naturale avrò che le note che formano questa scala sono le stesse identiche a quelle che trovo in DO maggiore, con gli stessi diesis o bemolli che ritrovo nella scala maggiore.
Questo vale anche per la altre scale minori, ma con le eccezioni dovute alle alterazioni che andrò ad inserire come dicevo prima (ma questo lo vedremo meglio le prossime settimane).
Ovviamente cambia la posizione dei toni e semitoni in quanto cambia la nota di partenza.
Ora occupiamoci della scala minore naturale.
Questa scala ha la successione di un tono, un semitono, due toni, un semitono e due toni.
Qui di seguito ti metto tutte le scale minori naturali, che puoi confrontare con le scale maggiori.
Come vedrai, anche questa volta le ho divise in tre gruppi:
- la scala di LA minore che è l’unica scala che non ha bisogno di nessun tipo di alterazioni, quindi né diesis né bemolle, essendo la relativa di DO maggiore
- le scale con i DIESIS
- le scale con i BEMOLLI
Eccole:
Anche qui, queste scale non sono consecutive, ma seguono l’ordine del circolo delle quinte, dove la prima nota della scala è ad un intervallo di 5° dalla scala precedente.
Bene, andiamo ora ad analizzare gli accordi che posso costruire sulle note di questa scala.
Ti ricordo che gli accordi saranno formati dalle note che troviamo nella scala, quindi se avremo, ad esempio, il FA# in MI minore, tutte le volte che trovo il FA su qualsiasi accordo in questa scala, questo sarà DIESIS.
Parlando degli accordi di tre suoni, cioè delle triadi, possiamo dire che troviamo l’accordo minore sul I, IV e V grado (cioè gli accordi costruiti sulla prima, quarta e quinta nota saranno minori), l’accordo maggiore sul III, VI e VII grado, l‘accordo diminuito sul II grado.
Volendo aggiungere la settima, avremo che sul I, IV e V grado abbiamo un accordo di settima minore (quello denominato “m7”), sul III e VI grado abbiamo una settima maggiore (conosciuta come “7+”), sul VII grado abbiamo la settima di dominante (semplicemente “7”), mentre sul II grado abbiamo la settima minore ma con la 5° diminuita (“dim7”).
Salve,
Sul II grado della Scala Minore Naturale a me risulta esserci un accordo Semidiminuito e non un diminuito, in quanto un diminuito è una sovrapposizione di terze minori e non è così per B D F A (terza minore, terza minore, terza maggiore).
Sto forse sbagliando?
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Buongiorno Nicola,
si’, il tuo ragionamento è giusto, non sbagli.
Io pero’ qui non ho considerato la settima dell’accordo, ma ho preso come riferimento solo la triade, quindi l’accordo formato dalle note SI – RE – FA, che risulta essere un accordo di quinta diminuita.
Buona giornata
Se le note della scala maggiore possiedono un nome (tonica, mediante, dominante … ), quelle della scala minore come si definiscono?
I gradi restano gli stessi?
Ciao Elia,
i gradi e i nomi sono gli stessi in quanto si specifica che “tipo” di scala è: ad esempio DO maggiore, SOL minore, ecc.
Maestro Barbara, sei un MITOOO…
Hai creato il miglior sito musichitarristico, poche balle.
E sei davvero preparata, concreta, comunicativa, generosa, creativa.
T’ho scoperta (hai molto freddo…) adesso?
Oggi, volendo, anche alla mia veneranda età anagrafica, un’ennesima ripartenza dalle radici musicali, che mi ridia voglia di vivere appieno, e ho già fatto, per ora man bassa di tutto il materiale copioso e di qualità alta che metti a disposizione gratuitamente, non semplicemente perché è gratuito, ma perché, nel complesso, è formidabile.
Non sono un principiante, ma sentirsi sempre tali, sinceramente, è meglio che essere palloni gonfiati, credo.
Appena avrò stampato, studiato, ascoltato, visto tutto questo materiale, acquisterò il da te acquistabile e m’iscriverò al forum.
Ti scriverò un’email per darti e chiederti ulteriori info.
Da oggi ti scelgo come mia insegnante di musica e chitarra.
unavitaazigzag
PS: a occhio, la chitarra raffigurata qui, è, inconfondibilmente, una Lukas Milani jazz, senza fondo…
Ottimo articolo!