La chitarra classica, o spagnola, è uno strumento cosiddetto a pizzico in quanto le corde vengono pizzicate con le dita della mano destra, più precisamente con le unghie.
Prevede sei corde di cui le tre più in basso in nylon puro (MI cantino, SI, SOL) e le tre più in alto in nylon ricoperto di metallo (RE, LA, MI bordone) anche se un tempo era utilizzata la seta.
Lo strumento è formato da una cassa di risonanza in legno aforma di otto ed una tastiera, anch’essa in legno, che termina con la cosiddetta paletta in cui sono incastonate le chiavi che servono per accordare la chitarra.
Questa normalmente è leggermente inclinata rispetto alla posizione del manico.
Ecco quindi le funzioni di queste due parti:
- la cassa di risonanza, o cassa armonica, amplifica il suono generato dalla vibrazione delle corde pizzicate
- il manico ha invece il compito di sostenere le corde, di regolarne la tensione e, di conseguenza, l’accordatura; la sua parte anteriore è occupata dalla tastiera che permette di fissare le note schiacciando le corde con le dita della mano sinistra.
Le sei corde sono tese sul manico e vanno dal ponticello, posto sulla tavola armonica in cui vengono annodate, fino alle chiavi che si trovano sulla paletta.
Esistono anche alcuni modelli di chitarra classica a sette (o più) corde che, normalmente, sono poste verso il basso per aumentare la tessitura verso le note basse facendo risuonare con più forza i suoni armonici.
Queste chitarre, tuttavia, sono più specialistiche e vengono utilizzate per suonare generi musicali particolari come la musica antica, scritta in origine per il liuto, o musica più moderna scritta appositamente per questo tipo di chitarra.
Un tempo le corde delle chitarre classiche erano costruite partendo dal catgut, un materiale ottenuto dall’intestino della pecora; oggi è stato sostituito dal nylon o dal nylon ricoperto di metallo (di solito argento o nickel).
Perché il nylon al posto del metallo?
Perché, grazie alla minore tensione generata da questo tipo di corde sull’intero strumento, le chitarre classiche possono essere costruite interamente in legno.
Il manico delle chitarre classiche è solitamente molto più largo di quello delle chitarre con corde in acciaio.
Questo perché una maggiore larghezza dei singoli tasti facilita i fraseggi complessi della mano sinistra che fissa le note sulla tastiera.
Allo stesso tempo, tuttavia, rende più difficoltosa la posizione della mano destra che pizzica le note.
La chitarra classica si suona pizzicando le corde con le unghie sopra il buco (chiamato fossa) della cassa armonica.
Le unghie della mano che pizzica le corde devono quindi essere più lunghe ed accuratamente tagliate e modellate per un miglior risultato.
Per variare i tipi di sonorità, passando dalla massima dolcezza ad una vigorosa percussione, è necessario agire sul cosiddetto attacco delle dita.
Si può infatti passare da un effetto timbrico all’altro variando l’angolo di attacco, usando cioè la mano in modo percussivo pizzicando più o meno forte le corde.
Il genere musicale che meglio esprime questa varietà di effetti è senz’altro il flamenco.
La chitarra classica, tuttavia, può essere suonata anche con un plettro come avviene ad esempio nella musica afroamericana.
Il repertorio per chitarra classica varia dalla musica antica e barocca (ad esempio Bach), classica (Chopin, Schubert e Paganini), romantica spagnola (Terrega), musica latina, brasiliana (ad esempio la bossanova), cubana, moderna (Ohana, Koshkin, Takemitsu).
Gli autori più noti che hanno composto concerti per una o più chitarre ed orchestra sono Carulli, Giuliani, Rodrigo, Castelnuovo-Tedesco, Gilardino, Dodgson, Villa-Lobos.
Invece tra i chitarristi più famosi, possiamo trovare Almeida, Barrueco, Beau-champ, Bianco, Bogdanovic, Bream, Cardoso, Cauvin, Dyens, Franceries, de Chimay, Góni, Holmquist, Kraft, Lagoya, Laniau, Márquez, Membrado, Muraji, O’Dette, Pereira, Perroy, Pierri, Ponce, Presti, Segovia, Solal, Williams, Yepes.
Tra i brani più noti composti composti per chitarra classica, possiamo citare Giochi proibiti, di Anonimo, anche se la composizione è attribuita a Fernando Sor (1778-1839), Recuerdos de la Alhambra di Francisco Tárrega (1852-1909), Concerto d’Aranjuez e Fantasia para un gentilhombre di Joaquín Rodrigo (1901 -1999), 5 préludes et 12 études di Villa-Lobos.
Ciao e grazie per il post, molto interessante e completo.
Sono d’accordo con te quando dici che la chitarra classica è uno strumento estremamente poliedrico, capace di adattarsi a contesti e generi musicali diversi, e forse anche per questo motivo rimane uno degli strumenti più amati da chi decide di approcciarsi al mondo della musica suonata.
Mi piace anche il piccolo excursus che hai fatto sulle canzoni e i compositori più rappresentativi: se ci pensiamo bene, sentiamo ogni giorno moltissime canzoni suonate con la chitarra classica, ma chi non ha l’orecchio attento magari non capisce la differenza fra chi la suona in modo “sufficiente” e chi invece è un vero e proprio virtuoso, quindi avere dei punti di riferimento può essere sicuramente utile per capire cosa e chi ascoltare per sentire suonare veramente bene una chitarra!
Ben fatto!