Ciao,
continuiamo a vedere i tipi di chitarre che possiamo trovare, e con questo articolo voglio proporti la chitarra manouche, che è un chitarra caratterizzata da un corpo più largo e, allo stesso tempo, meno spesso di quello della chitarra folk.
Le corde sono generalmente più tese (pur dipendendo dai gusti e dalle necessità del singolo musicista).
Sono fissate alla cassa armonica con una cordie-ra metallica che ricorda quella del violino.
Ha un lato tagliato e, spesso, un manico sottile.
Le corde sono sei e sono tutte metalliche.
Com’è fatta la buca?
Può essere:
- o più grande di quella della chitarra clas-sica e a forma di trapezio arrotondato
- o più stretta e di forma ovale
La chitarra manouche è stata realizzata da Sel-mer e perfezionata dal Maccaferri, un liutaio italiano che le ha dato la forma particolare con la quale la conosciamo oggi.
A questo proposito, ti invito a leggere questo articolo che il liutaio Luca Milani ha scritto appositamente per suonolachitarra su questa chitarra e che ringrazio per la sua disponibilità (la chitarra che ho inserito qui come immagine è una sua produzione).
Questo modello di chitarra è utilizzata anche nel jazz perché ha un suono chiaro, potente e facilmente riconoscibile (felpato).
Il grande chitarrista Django Reinhardt ha reso celebre questo strumento inserendolo stabilmente nel suo stile chiamato jazz-man.
Questo particolare tipo di chitarra è tornato recentemente al successo grazie ad un rinnovato interesse proprio verso questo stile.
Oggi la chitarra manouche è utilizzata da diversi jazzisti, eredi di Reinhardt, quali Biréli Lagrène, Fapy Lafertin, Tchavolo Schmitt, Stochelo Rosenberg o Yorgui Loeffler.
Possiamo anche trovare Angelo Debarre, Dorado Schmitt, Paul Tchan Tchou Vidal, Hono Winterstein, Joscho Stephan, Nunzio Barbieri, Jacopo Martini, Augusto Creni, Carlo Butera, Antonio Lallai, Dario Pinelli, Gianfranco Malorgio e Umberto Viggiano.
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