La chitarra battente, detta anche italiana in contrapposizione a quella classica (chiamata anche francese), è uno strumento tipico di alcune regioni del meridione come la Campania, la Calabria e la Puglia.
Tuttavia viene utilizzata anche al Centro-Nord come nella Bergamasca, nelle Marche e in Abruzzo.
Era già presente in Italia quando arrivò la chitarra spagnola.
Com’è fatta?
Essa ha:
- una forma simile a quella di un otto allungato
- una cassa bombata e più profonda rispetto alla chitarra classica.
In alcune regioni ha un fondo piatto o fascia alta, mentre in altre ha un fondo curvo e fascia alta.
Le corde metalliche hanno uno spessore identico (0,08 o 0,09 mm) e vanno da un minimo di quattro ad un massimo di quattordici.
Il ponticello è basso, di solito è mobile e viene tenuto fermo dalle corde tese.
La buca, detta anche foro di risonanza, è coperta da una rosetta fatta con i materiali più vari: carta, cartoncino, legno, lamiera, pergamena, stoffa, ecc.
È spostata verso il manico e la sua funzione è tuttora fonte di dibattito.
Probabilmente la più accreditata è quella puramente estetica.
La tavola armonica ha una piegatura verso il basso all’altezza del ponticello ed è anch’essa decorata.
Esistono molte varianti di chitarra battente perché venivano spesso costruite da falegnami.
Ecco perché le misure erano assolutamente legate al caso, alla fantasia ed alle richieste di chi le commissionava.
Questo tipo di chitarra ha un suono inconfondibile.
Viene suonato con un preciso movimento della mano che varia da ogni regione o a-rea geografica e che produce un suono battente, tipico di generi musicali legati alla tradizione orale di ogni area o regione.
Come si accorda il modello a cinque corde di chitarra battente?
Uno dei modi è con la sequenza LA3 – RE4 – SOL3 – SI3 – MI4, anche se molti la accordano in modo differente.
Un grande esperto di chitarre battenti è Alfonso Toscano che ho avuto il piacere di conoscere e intervistare (la chitarra messa all’inizio di questo articolo come immagine è stata realizzata da lui).