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“Cos’è un giro armonico”?

di Barbara Pubblicato in Definizione .

giri_armonici_chitarraCiao,

visto che molte email che ricevo con richieste di argomenti da trattare, hanno come tema quello dei giri armonici per chitarra, vediamo allora di capire di che si tratta.

Intanto partiamo con una breve definizione: il giro armonico è la successione e concatenazione di quattro accordi che si riferiscono ad una determinata tonalità e questa successione si basa su determinate regole.Giri_Armonici

Esistono 12 giri armonici, perché 12 sono le note che formano la nostra scala musicale occidentale (vai a leggere questo articolo sui diesis e bemolli, dove parlo sella scala cromatica con i suoi 12 suoni).

Dicevo prima che è una successione di quattro accordi: bene, questi accordi non sono presi a caso (infatti dicevo anche che si basa su determinate regole), ma sono quelli che si trovano sul I, sul VI, sul II e sul V grado della scala maggiore usata come riferimento per costruire il tale giro armonico.

Ti faccio un esempio pratico di quanto appena scritto qui sopra.

Consideriamo, per comodità, la scala di DO maggiore:

Scala-di-DO-maggiore

Su ogni nota della scala possiamo costruire un determinato accordo:

accordi-costruiti-sulla-scala-maggiore

Ora non ci resta che andare a vedere che accordi trovo sul I, sul VI, sul II e sul V grado della scala.

Dunque avrò:

  • DO maggiore (DO)
  • LA minore (LA-)
  • RE minore (RE-)
  • SOL maggiore (SOL)

Di solito però, c’è una piccola variante in questo giro armonico (non solo in QUESTO specifico di DO, ma in tutti i giri che avranno questo schema): il SOL normalmente viene suonato come SOL settima (SOL7).

Un’ultima precisazione: quando si suona un giro armonico l’ultimo accordo che conclude tutta la successione deve essere sempre l’accordo di partenza della successione stessa.

Nel nostro caso, quindi, avremo questi accordi:

DO LA- RE- SOL7 DO

“Ma, mi chiederai, a che serve tutto questo“?

Ebbene: tutto questo sistema è molto utile per imparare gli accordi in tutte le tonalità e può essere tranquillamente usato per improvvisare in una precisa tonalità.

Inoltre con SOLO questo schema che ti ho dato, puoi praticamente suonare il 99% delle canzoni (ho esagerato con la percentuale? forse un pochino ma non credo più di tanto!)!

Spero che tutto quanto detto qui sopra sia chiaro, altrimenti … spazio ai commenti e alle domande!

Giri_Armonici

43 Commenti
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43 Responses

  1. Giancarlo says
    2 Settembre 2020 in 02:32

    Ciao Barbara. Perdonami una domanda alla quale forse hai già risposto ma a cui non ho fatto attenzione.
    Il giro di MI dovrebbe essere : MI • DOm • FAm • SI7 .
    Mi faresti capire perché invece del DOm e del FAm devono essere usati gli accordi DO#m e FA#m ?
    Grazie sei gentilissima
    P.S. : poiché questo è il tuo lavoro non voglio approfittare gratuitamente di queste informazioni. Fammi sapere come posso onorare la mia richiesta .

    Rispondi
    • Barbara says
      7 Settembre 2020 in 06:30

      Ciao Giancarlo,
      la scala di MI maggiore è composta dalle note MI – FA# – SOL# – LA – SI – DO# – RE#.
      Quindi gli accordi costruiti sul FA, SOL, DO e RE sono accordi diesis.
      Spero di averti chiarito.
      Ciao
      PS: si, questo è il mio lavoro ma le risposte sul blog (ma anche per email) sono gratuite 🙂

      Rispondi
  2. GIUSEPPE says
    25 Luglio 2019 in 09:14

    Ciao ho iniziato da 1 anno a suonare il pianoforte da autodidatta, nel leggere un testo dal titolo:
    ” gli Accordi ” mi sono imbattuto nei famosi giri Armonici.La spiegazione del testo di come formare un giro Armonici partendo da una una scala Maggiore, ha generato qualche dubbio. Prendiamo l’esempio della scala di DO MAGGIORE, il testo mi dice che il giro armonico è dato da 4 accordi che si formano sul 1° 2° 5° 6° grado della scala seguendo una regola ben precisa, ed il giro sarebbe:
    DO M – Rem – SOL M – Lam
    Ora in mancanza della regola, sul 2° grado della scala presa come es. chi mi impedisce di formare il RE M al posto del Rem? e così anche sugli altri gradi. Quindi mi piacerebbe capire con esattezza la regola per la realizzazione dei Giri Armonici.
    Grazie
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • Barbara says
      26 Luglio 2019 in 06:48

      Ciao Giuseppe,
      per correttezza diciamo che gli accordi che formano un giro armonico sono quelli costruiti sul I, VI, II e V grado, quindi avremo (nel caso prendiamo la scala di DO maggiore come riferimento): DO – LAm – REm – SOL(7).
      Per questi accordi si usano le note della scala di riferimento, in caso DO maggiore, scala in cui non è presente, ad esempio, il FA# che mi farebbe diventare l’accordo di REm in accordo di RE maggiore.
      Spero di averti risposto, altrimenti … chiedi pure 🙂
      Ciao

      Rispondi
  3. Giovanni says
    24 Settembre 2017 in 08:43

    Ciao volevo un’altra informazione: se un giro armonico è formato di sol, sul secondo grado cosa ho, la?
    Sul V re e sul VI mi?
    E giusto??

    Rispondi
    • Barbara says
      25 Settembre 2017 in 04:53

      Ciao Giovanni, si’, è giusto.
      Buona giornata

      Rispondi
    • Giovanni says
      25 Settembre 2017 in 08:05

      Grazie sei molto gentile

      Rispondi
      • Barbara says
        26 Settembre 2017 in 04:29

        di niente 🙂
        Ciao

        Rispondi
  4. Giovanni says
    20 Settembre 2017 in 07:58

    Salve volevo sapere come si fa a capire che, la ll e la 6 sono minori

    Rispondi
    • Barbara says
      21 Settembre 2017 in 04:43

      L’accordo costruito sul II e sul VI grado di una scala maggiore è minore, in quanto la terza di questi accordi è una terza minore (formata da un tono e un semitono).
      Ciao

      Rispondi
  5. Matt says
    21 Aprile 2016 in 19:54

    ma perché il I, VI, II V e non altri? e perché proprio il sol in 7? esistono particolari leggi matematiche dietro?

    Rispondi
    • Barbara says
      22 Aprile 2016 in 07:53

      Ciao Matt.
      La successione I, VI, II, V funziona perché la fondamentale dell’accordo (cioè la nota su cui l’accordo è costruito e che gli dà il nome) si trovano ognuno a distanza di 5° discendete (o 4° ascendente) con quella precedente e quella successiva.
      L’unica “eccezione” è all’inizio, in cui troviamo I – VI ma questo passaggio funziona perché l’accordo del VI grado è il relativo minore dell’accordo del I grado.
      Per quanto riguarda il SOL7, in realtà non c’è nessuna regola: puoi benissimo usare l’accordo di SOL e basta, come puoi usare SOL9, SOL11 e via dicendo.
      La settima si usa per “rinforzare” il collegamento con il I grado successivo.
      Spero di averti risposto, altrimenti … chiedi pure 🙂
      Ciao

      Rispondi
  6. giovanni says
    29 Dicembre 2012 in 09:29

    Grazie sei molto gentile

    Rispondi
  7. barbara says
    28 Dicembre 2012 in 14:53

    Si, Giovanni, è giusto quello che dici dei giri armonici maggiori.
    Per quelli minori puoi avere varie possibilità di scelta.
    Puoi, ad esempio, avere il I – IV minore – III – VI – IV maggiore – V (anche con la 7) – I.
    Oppure, altra possibilità, puoi avere: I – VI – IV minore – V – I e in questo caso, come puoi vedere, è molto simile al giro maggiore.
    Infine puoi anche avere una successione basata sugli accordi di 7: I (minore con la 7), IV (minore con la 7) – V7 – I (minore con la 7) – II (minore con la 7 e la 5 dim) – V7 – I (minore con la 7).
    Ovviamente queste sono alcune possibilità: ne potresti trovare anche altre.
    Ciao

    Rispondi
  8. giovanni says
    27 Dicembre 2012 in 10:23

    Mi spiego meglio facciamo piccoli passi come te dici allora per un giro armonico in maggio per crearlo tiro fuori i gradi dal I, VI, II, V GIUSTO??

    ORE SE COSI E I GRADI CHE SI DEVONO TIRARE SEMPRE E SOLO PER I MINORI CHE NUMERI SONO?

    Rispondi
  9. giovanni says
    27 Dicembre 2012 in 00:53

    Troppo difficile non ho capito né uno né l’altro

    Rispondi
    • barbara says
      27 Dicembre 2012 in 08:37

      Giovanni,
      sono cose un po’ complicate, mi rendo conto e bisogna “scoprirle” un po’ alla volte, facendo dei piccoli passi di teoria, di armonia, ecc ecc.
      Cos’è che ti interessa sapere esattamente riguardo i giri minori?
      Ciao

      Rispondi
  10. giovanni says
    26 Dicembre 2012 in 15:00

    Ieri lo avevo capito in modo diverso avevo compreso che le note da sopra alle linee del pentragramma sono maggiori invece quelle non in linea sono minori puo’ andare anche cosi…?
    Un’altra domanda come si fanno a costruire invece giri armonici in minore esempio in solm

    Rispondi
    • barbara says
      26 Dicembre 2012 in 18:10

      No, perché l’accordo maggiore o minore NON dipende dalla nota da cui parte, ma dagli intervalli che lo formano: nell’accordo maggiore ho la 3° che è maggiore, nell’accordo minore ho la 3° che è minore.
      In DO maggiore avro’ le note DO – MI – SOL, in DO minore avro’ le note DO – MIb – SOL.

      Per quanto riguarda i giri armonici minori, dai un’occhiata a questi due articoli e poi dimmi se ti è chiaro.

      Ciao

      Rispondi
  11. giovanni says
    25 Dicembre 2012 in 21:52

    Come faccio a capire che nella VI e II il re e il la sono minori?

    Rispondi
    • barbara says
      26 Dicembre 2012 in 10:51

      Lo capisci perché se tu costruisci l’accordo sul LA (VI di DO) avrai un accordo formato dalle note LA – DO – MI, cioè un accordo di LA minore.
      Lo stesso se tu prendi il II di DO, cioè la nota RE: costruendo l’accordo li’ sopra avrai un accordo fornato da RE – FA – LA, cioè RE minore.
      Ugualmente, l’accordo minore ce l’hai partendo dal III grado, cioè dal MI (sempre considerando la scala di DO): infatti sul MI le note che avro’ sono MI – SOL – SI, cioè formero’ l’accordo di MI minore.
      Spero di esserti stata utile, altrimenti … chiedi pure 😉
      Ciao

      Rispondi
  12. Alessia says
    5 Luglio 2012 in 15:07

    ciao Barbara, QUESTO TUO ARTICOLO è STATO PER ME ILLUMINANTE, una cosa però ancora non mi è chiara… perchè nell’esercizio che sto facendo sul giro di Do ho in alternativa al LA minore anche il LA settima di dominante?
    Quanto meno non sarebbe dovuto esser LA minore settima?
    Spero tu possa aiutarmi 🙂

    Rispondi
    • barbara says
      5 Luglio 2012 in 15:35

      Ciao Alessia,

      diciamo che, si’, in “teoria” sarebbe stato più corretto mettere il LA minore settima (LAm7, tanto per capirci).

      Tuttavia, se dopo il LA7 hai un RE minore, potrebbe non essere cosi’ strano, dato che il LA è la “dominante” di RE (in un giro armonico di RE -maggiore o minore che sia- prima di questo accordo hai sempre il LA7).

      Quindi in un giro di DO potresti trovare il LA7 che va al RE minore per questo motivo.
      Ovviamente sarà un passaggio piuttosto “forte”, come se il brano volesse “cambiare tonalità” ed andare verso il RE, piuttosto che rimanere in DO maggiore.

      Se vuoi, scrivimi gli accordi del giro che hai trovato con il LA7, magari posso essere più precisa 😉

      Spero comunque di averti dato qualche informazione che ti abbia chiarito, altrimenti … chiedi pure 😀
      Ciao

      Rispondi
  13. franz says
    7 Maggio 2012 in 10:34

    ciao Barbara. francamente avevo snobbato un po’ le tue spiegazioni sui giri armonici in quanto ininfluenti sulle mie capacità tcniche.
    Tuttavia stavolta sono tornato qui e, citando il Poeta, questo post “mi ha fatto di dubbiar piu pregno” : la scala cromatica è costituita da dodici semitoni, ma visto che cinque delle sette note alterate le chiamiamo in un modo o nell’altro a seconda di come procediamo (se in senso crescente o in senso decrescente) penso che almeno come nome cinque di queste note necessitino del nome alternativo: se teoricamente re diesis non è mi bemolle, dovrebbe valere anche per i giri, o no?
    Quindi se è vero che la scala cromatica è fata di 12 semitoni dovrebbe essere altresì vero che almeno cinque giri armonici esistano in doppia versione o, se preferisci, doppio nome). o no?

    Rispondi
    • barbara says
      7 Maggio 2012 in 17:10

      Si, certo, è possibile.
      Di solito ci si riferisce al circolo delle quinte per “usare” i nomi delle scale, delle tonalità e, quindi, dei giri armonici, ma nessuno ti/ci vieta di usare le note alterate con entrambi i nomi.
      Di conseguenza, puoi formare dei giri armonici anche con questi accordi chiamati nei due modi.
      Ciao

      Rispondi
  14. marco says
    11 Settembre 2011 in 10:18

    avrei un dubbio in merito:
    mentre do, la- e re- sono delle triadi, perchè il sol è una quadriade?
    Perchè è necessaria l’aggiunta della 7?
    Sarebbe lo stesso ometterla??

    Rispondi
    • barbara says
      11 Settembre 2011 in 10:49

      Ciao Marco,
      è lo stesso ometterla: puoi suonare tranquillamente SOL maggiore, senza cambiare il “senso” di quello che suoni.
      Di solito si mettere perché la settima su quell’accordo (che è quello del V grado) crea una mggiore attrazione verso una delle note dell’accordo del I grado, cioè quello iniziale che dà il nome alla tonalità e alla scala.
      Nel tuo esempio, in DO maggiore, la settima nell’accordo di SOL e’ il FA che ha una forte “attrazione” verso il MI dell’accordo di DO.
      Ma il discorso sarebbe molto ampio e questo non è il luogo adatto (potrei, pero’, farne un articolo in futuro se interessa).
      Spero di averti risposto, altrimenti … chiedi pure 🙂
      Ciao

      Rispondi
  15. carlo says
    22 Agosto 2011 in 17:09

    Ciao, ma è vero che il II e il IV sono intercambiabili fra loro?
    Per esempio il II (REm) può essere sostituito dal IV (FA)?

    Grazie

    Rispondi
    • barbara says
      22 Agosto 2011 in 18:11

      Ciao Carlo,
      grazie per la tua domanda.
      Si, è vero perché sono due accordi molto “simili” e “parenti” tra di loro, infatti la tonalità di REm è la tonalità relativa di FA maggiore e viceversa, quindi, pur con le dovute “differenze”, i due accordi sono simili tra di loro.
      Il REm è formato dalle note RE – FA – LA, mentre il FA maggiore è formato dalle note FA – LA – DO.
      Come vedi, percio’, tra i due accordi ci sono il FA e il LA in comune e il RE e il DO che comunque sono due note vicine nella scala musicale.
      Se vuoi approfondire questa cosa della relativa minore e maggiore, puoi leggere l’articolo “La scala minore e i suoi accordi“, in cui spiego bene questo concetto.
      Spero di averti chiarito, altrimenti … chiedi pure 🙂

      Rispondi
  16. Marinella says
    10 Febbraio 2011 in 17:41

    Molto utile veramente!
    Avevo sentito parlare di questi famosi giri armonici, per esempio mi viene in mente il giro armonico ne “la canzone del sole” in Do sarebbe Do-Sol-Fa-Sol quindi qui è solo di 3 accordi però il Sol lo si ripete 2 volte.
    Quindi la sequenza è sempre di 4 accordi.
    Molto interessante sarebbe qualche giro armonico in tonalità minore, anzi io pensavo Barbara che ne dici se ti suggeriamo qualche giro di accordi strano e così lo analizziamo.
    Per esempio pezzi dove non si capisce bene la tonalità.
    E’ un idea.
    Comunque volevo farti i complimenti anche per questo spazio che è molto utile e per le tue spiegazioni sempre molto chiare.

    Rispondi
    • barbara says
      10 Febbraio 2011 in 19:39

      Ciao Mari,
      sono contenta che trovi il materiale interessante.
      Per i giri minori, per ora ho scritto due articoli, che trovi qui:
      https://www.suonolachitarra.it/category/giri-armonici/giri-armonici-minori/
      Mi piace l’idea di analizzare insieme dei giri armonici particolari.
      Se ne hai qualcuno mandamelo cosi’ ci faccio qualche articolo.
      Grazie per la tua collaborazione.
      Ciao
      Barbara

      Rispondi
  17. Davide says
    9 Gennaio 2011 in 12:47

    Spiegazione molto chiara e competente.Complimenti.

    Rispondi
  18. Laura Paccagnella says
    9 Ottobre 2010 in 14:12

    Grazie mille! Lo so ho avuto poco tempo da dedicare al tuo materiale, ma è lì che mi attende, prima o poi ce la farò! 😉

    Rispondi
    • barbara says
      9 Ottobre 2010 in 19:21

      😉

      Rispondi
  19. Laura Paccagnella says
    9 Ottobre 2010 in 12:33

    Ciao a tutti, scusate forse m’è sfuggito… Ma perchè il LA e il RE sono minori?

    Rispondi
    • barbara says
      9 Ottobre 2010 in 13:59

      Ciao Laura, nella scala maggiore gli accordi che costruisco sul VI e II grado (rispettivamente, quindi sulla nota LA e sulla nota RE) sono minori.
      Ho trattato questo argomento nel mio corso di teoria che tu hai avuto e comunque e’ spiegato nei minimi particolari nel mio corso BASE di chitarra.
      Vai a vederti il corso di teoria, e se poi hai ancora domande e dubbi … sono qua 😉
      Ciao

      Rispondi
  20. antonio siliberti says
    5 Ottobre 2010 in 00:20

    il tempo è tiranno, è un momento particolare per me, è bello rubare il tempo per leggervi, grazie! è meglio che le ricordiamo queste nozioni sono importantissime!!! grazie amici!!! vi abbraccio!

    Rispondi
  21. Claudio says
    29 Settembre 2010 in 13:50

    Queste vostre comunicazioni sono veramente una chicca, per chi non ha mai studiato musica, ma suona o “suonicchia” la chitarra come il sottoscritto da autodidatta
    Anche se non rispondo molto alle vostre comunicazioni, credo che sia per me molto importante seguirvi..sto imparando molte cose e vi ringrazio per questo.
    Claudio

    Rispondi
    • barbara says
      29 Settembre 2010 in 13:53

      Grazie a te, Claudio, e … resta con noi, allora, perche’ stiamo preparando tante gran belle cose!
      Ciao

      Rispondi
  22. Salvatore says
    28 Settembre 2010 in 08:27

    Interessentassimo. Ti ringrazio per il prezioso lavoro che svolgi, rendendo “semplice” ciò che a prima vista non lo è, ma c’è una domanda che ho in mente da un po’ di tempo a proposito dei giri armonici: non mi è chiaro perchè a volte, ad esempio nel giro armonico di Do, a posto del RE- si trova il FA e a posto del Sol7 si trova il Mi7, si tratta delle possibili varianti di improvvisazione?

    Rispondi
    • barbara says
      28 Settembre 2010 in 08:55

      Ciao Salvatore,
      grazie a te per la fiducia!
      Questa cosa è spiegata nel mio corso BASE che tu hai acquistato, nelle lezioni pratiche, quando parlo dei giri armonici (precisamente nel capitolo “Riassunto dei giri armonici, pagg. 40-43).
      Dopo aver letto quel capitolo, fammi sapere se hai ancora dei dubbi.
      Comunque, in linea di massima ci possono essere delle “sostituzioni” di accordi all’interno dello schema “generale” che ho dato qui, dovuti ad un altro modo di vedere la concatenazione armonica: questo crea sicuramente varieta’ e permette di avere piu’ possibilita’ a propria disposizione.
      Ciao

      Rispondi
  23. Francesco says
    25 Settembre 2010 in 09:40

    Eccezionale!!! Nozioni cosi sempilci ma cosi importanti non le ho trovate da nessuna parte. Grazie.

    Rispondi
    • barbara says
      25 Settembre 2010 in 10:07

      Ciao Francesco, mi fa piacere che il “concetto” (espresso in modo semplice da parte mia, o almeno ho tentato 😉 ), sia stato chiaro per te!
      Ciao

      Rispondi

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