Ciao,
andiamo oggi a parlare della scala minore armonica, dopo aver parlato della scala maggiore e della scala minore naturale (nel mio corso di teoria musicale ho affrontato in modo approfondito tutto il discorso delle scale e degli accordi).
Nell’articolo sulla scala minore naturale dicevo che troviamo tre tipi di scale minori che differenziano tra di loro solo per una o due note e dicevo che nella scala minore armonica si ha il VII grado alterato.
Il perché di questo è un motivo storico che ho già affrontato nell’articolo dei “Giri armonici costruiti su scale minori“.
Vediamo che significa.
Ad esempio mi trovo nella scala di LA minore, relativa di DO maggiore.
Il VII grado di questa scala corrisponde alla settima nota che incontro quando parto dal LA.
Ho pertanto:
LA – SI – DO – RE – MI – FA – SOL – LA
Se vado a contare la settima nota, trovo il SOL (ricorda che bisogna SEMPRE contare sia la nota di partenza che quella di arrivo 🙂 ), quindi questa nota sarà alterata.
Che significa?
Significa che devo alzare il VII grado di un semitono.
“Allora“, mi dirai tu, “basta mettere il diesis e siamo a posto“!
La mia risposta è: No, non è così semplice.
Come hai potuto vedere negli articoli precedenti, ho delle scale in cui trovo i diesis e delle scale in cui trovo i bemolli, ma soprattutto, ho delle scale che COMINCIANO e FINISCONO con note diesis o bemolli (nel caso delle scale minori posso trovare, ad esempio, LA# minore, oppure posso trovare SIb minore).
Andiamo subito a vedere l’immagine di tutte le scale minori armoniche così sarà più semplice per me spiegarti e per te capire 🙂
Eccole:
Bene, andiamo ora ad analizzare la settima nota di ogni scala vediamo che troviamo dei diesis, niente e un segno strano a forma di “x”: quello è il segno del DOPPIO DIESIS, cioè la nota a cui viene anteposto, viene alzata di un doppio del diesis, perciò un tono (infatti il diesis serve ad alzare la nota di un semitono, per cui alzandola del doppio, la alzerò di due semitoni; due semitoni però corrispondono ad un tono).
Perché questo?
Perché, nell’esempio che ti ho fatto sopra, se io mi trovo in LA# minore ed ho un SOL#, questa nota è già alterata di suo, ha già il suo diesis, ma io devo comunque alzarla di un semitono perciò mettendo il doppio diesis ottengo il mio scopo.
Nell’esempio invece di SIb minore, trovo che il VII grado è il LAb, cioè una nota che si trovo un semitono sotto al LA; dovendo alzare anche questa di un semitono, devo togliere il bemolle ed è per questo che non trovo scritta nessuna alterazione.
Sperando che il mio ragionamento sia chiaro (se non lo fosse, c’è sempre spazio per i commenti e le domande qui sotto 🙂 ), possiamo concludere che la scala minore armonica è formata da una successione di 1 tono, 1 semitono, 2 toni, 1 semitono, 1 tono + 1 semitono (quindi 1 tono e mezzo), 1 semitono finale.
Andiamo ora ad occuparci degli accordi che posso costruire sulle note di questa scala.
Qui le cose si fanno un pochino più complicate.
Infatti nella scala maggiore e nella scala minore naturale avevamo detto che gli accordi erano formati dalle alterazioni che trovavamo nella scala.
Qui bisogna tenere presente l’alterazione che ho sul VII grado che abbiamo visto può non coincidere con le note della scala maggiore corrispondente: in LA minore armonica, per esempio, abbiamo il SOL#, nota che sia in DO maggiore sia in LA minore naturale non è presente (non preoccuparti, comunque, perché in fondo all’articolo, se ancora non l’hai fatto, puoi sempre richiedere l’e-book gratuito con tutti gli accordi su tutte le scale maggiore e minori).
Analizziamo brevemente questi accordi.
Parlando degli accordi di tre suoni, cioè delle triadi, possiamo dire che troviamo l’accordo minore sul I e sul IV grado (cioè gli accordi costruiti sulla prima e sulla quarta nota saranno minori), l’accordo maggiore sul V e VI grado, l‘accordo diminuito sul II e sul VII grado e qui troviamo per la prima volta anche l’accordo aumentato sul III grado.
Volendo aggiungere la settima, avremo che sul IV grado abbiamo un accordo di settima minore (quello denominato “m7”), sul VI grado abbiamo una settima maggiore (conosciuta come “7+”), sul V grado abbiamo la settima di dominante (semplicemente “7”), sul II e sul VII grado abbiamo la settima minore ma con la 5° diminuita (“dim7”) e troviamo la comparsa di due nuovi accordi di settima: quello costruito sul I grado che è formato dalla triade minore più la settima maggiore (“m7+”) e quello costruito sul III grado formato da una triade aumentata e dalla settima maggiore (“5#7+” o, più raramente, “5+7+”).
Ciao, ottima spiegazione, ma come mai nella descrizione appare la dicitura:
t-st-t-t-st-(t+st)-st e nell’immagine sotto il pentagramma:
t-st-t-t-st-(t+st)-t
Qual’è la struttura corretta? Sono un autodidatta spero di non aver fatto una sciocca osservazione. Grazie mille
Stefano
Ciao Stefano,
la dicitura corretta è t-st-t-t-st-(t+st)-st.
Avevo cambiato l’immagine perché, appunto, sbagliata, ma evidentemente il file corretto non è stato salvato sul server.
Grazie per avermelo fatto notare.
Ciao
Brava come sempre.. Grazie