Ciao,
in un articolo precedente abbiamo visto come si fa una modulazione, o meglio: abbiamo visto come Haendel fa a modulare da una tonalità all’altra (ti rimando a quell’articolo perché qui non riprenderò i concetti teorici espressi là).
In questo articolo voglio darti alcuni suggerimenti per fare tu una modulazione.
Bene, intanto diciamo che è importante affermare la tonalità, sia quella di partenza che quella di arrivo.
Questo posso farlo semplicemente facendo sentire un giro armonico di quella tonalità.
Ad esempio: parto da DO maggiore e vado a SOL maggiore, quindi faccio un giro armonico di DO maggiore all’inizio e faccio un giro armonico di LA minore alla fine, secondo questo schema:
DO MAGGIORE | – | – | SOL MAGGIORE | ||||||||
I | VI | II | V | I | – | – | I | VI | II | V | I |
DO | LAm | REm | SOL7 | DO | – | – | SOL | MIm | LAm | RE7 | SOL |
Come vedi, tra le due tonalità ci sono dei trattini (-): ecco, in quello spazio va inserita la modulazione.
Ma … come faccio?
Semplice 😉
Uso degli accordi che sono in comune tra le due tonalità e li inserisco in quello spazio intermedio per rendere il passaggio da una tonalità all’altra molto naturale e consequenziale.
E … come faccio a sapere quali sono gli accordi in comune tra le due tonalità?
Anche qui: semplice 😉
Basta avere in mente le scale delle due tonalità e sapere quali accordi posso costruire su ognuna delle note.
Se per caso non hai questa padronanza, puoi sempre fare riferimento agli articoli relativi alle scale maggiori e alle scale minori, dove puoi anche richiedere l’e-book gratuito su tutte le scale con tutti gli accordi che posso costruire su ogni nota delle singole scale.
Tieni anche presente che uno stratagemma che posso usare, e che funziona molto bene, è quello di cambiare di modo ad un accordo.
Che vuol dire?
Vuol dire che, nel nostro esempio, puoi vedere che in DO maggiore ho l’accordo di RE minore, mentre in SOL maggiore ho l’accordo di RE (maggiore o 7 che sia, non cambia ai fini della modulazione).
Ecco, io posso benissimo PRIMA far sentire l’accordo di RE minore e POI trasformarlo in RE maggiore ed automaticamente mi ritrovo nell’atmosfera sonoro-acustica di SOL maggiore.
Perché?
Perché mettendo il RE maggiore introduco il FA#, nota estranea alla tonalità di DO maggiore (dove infatti non ho nessuna alterazione in chiave), che invece è una delle note principali in SOL maggiore, essendo il VII grado, cioè la sensibile.
Quindi, a questo punto posso riempire il mio schemino qui sopra e posso, ad esempio, scrivere questo:
DO MAGGIORE | – | – | SOL MAGGIORE | ||||||||
I | VI | II | V | I | II | /V | I | VI | II | V | I |
DO | LAm | REm | SOL7 | DO | REm | RE (M o 7) | SOL | MIm | LAm | RE7 | SOL |
Questo è un passaggio molto essenziale ma che ha una sua logica.
Come vedi, ho scritto “/V” nel senso che il II di DO maggiore (l’accordo di RE minore) si trasforma nel V di SOL maggiore (l’accordo di RE maggiore o 7).
Spero di averti dato alcuni spunti utili.
Ovviamente questo non è l’unico modo per modulare, ma uno dei tanti: cominciando a fare questo, però, seguendo questo semplice schemino il tuo cervello, come al solito, comincia a mettersi in moto e le elaborazioni future saranno sempre più semplici da fare, grazie a questa ginnastica cerebrale 😉
Se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di leggere questa pagina.