Ciao, quando vogliamo scrivere un brano jazz, possiamo benissimo creare una melodia che si appoggi sulla successione accordale che abbiamo, scegliendo le note appartenenti agli accordi stessi. Ma per evitare di annoiare chi ascolta (e chi suona), essendo questo metodo piuttosto prevedibile a lungo andare, possiamo fare appello a quelle che si chiamano note melodiche estranee,
Archivio Categoria: Armonia jazz
Ciao, torno oggi a parlare della triade e vado a vedere con te un po’ più da vicino il raddoppio e la soppressione delle note di un accordo di tre suoni. Diciamo subito che, per quanto riguarda le note di uno stesso accordo, possiamo tranquillamente disporle in qualsiasi ordine, possiamo raddoppiare o triplicare (o più)
Ciao, torno oggi a parlare di accordo di tre suoni e dei suoi rivolti. Questo può presentarsi sotto tre forme differenti, in funzione della nota che si trova nel basso. Quando una qualsiasi nota dell’accordo diversa dalla fondamentale (in questo caso specifico avremo quello che si chiama stato fondamentale dell’accordo), viene posta al basso, avremo
Ciao, dopo aver dato la definizione di accordo, aver visto come si costruisce e aver parlato della sua numerazione, oggi andiamo a vederli un po’ più da vicino. I due accordi più importanti che troviamo nella scala (maggiore o minore che sia), sono quello della tonica e quello della dominante in quanto: la tonica (T)
Ciao, continuiamo il nostro percorso sull’armonizzazione di una scala, tenendo presente che la fondamentale di un accordo perfetto può essere una nota qualsiasi. Se prendiamo tutte le note di una determinata scala e costruiamo su ognuna di esse un accordo perfetto senza far intervenire note estranee, otteniamo tutti gli accordi perfetti possibili appartenenti a quella