Ciao,
eccoci arrivati all’ultima tappa del nostro percorso nella costruzione di un arrangiamento.
Andiamo allora a vedere come posso cominciare ad usare gli accordi, nella mano sinistra, per creare degli accompagnamenti ad una melodia.
Possiamo avere tre situazioni diverse:
- l’accordo spezzato
- il basso albertino
- l’arpeggio.
Andiamo a vederle una per una.
Accordo spezzato
Ho un accordo spezzato quando un accordo viene suddiviso in due parti:
- la fondamentale (o la nota più grave) che funge da basso vero e proprio
- il resto dell’accordo che va a costituire la parte di accompagnamento affidata alle voci interne (rimanendo nell’ambito di un coro):
Come puoi vedere in questo esempio, non ho fatto altro che prendere gli accordi di una cadenza IV-V-I in SOL maggiore (quindi l’accordo di DO maggiore, quello di RE maggiore e quello di SOL maggiore) e scriverli come accordi spezzati: il basso da solo e tutto l’accordo raggruppato insieme (in questo caso ho messo tre note, ma puoi metterne quante ne vuoi, purché siano appartenenti all’accordo che mi interessano).
Questo tipo di accompagnamento, soprattutto pianistico, in tempo ternario è tipico del valzer.
Si può anche trovare la nota del basso raddoppiata all’8° sotto (per dare maggior spessore alla linea del basso) e a volte questa linea può avere anche una sua valenza melodica.
Questo basso raddoppiato, poi, può essere a sua volta spezzato e usato da solo a sostegno della linea melodica:
Il basso albertino
Fondendo insieme l’accordo spezzato con il basso spezzato ho un altro tipo di accompagnamento: il basso albertino:
Come vedi ho l’accordo di SOL maggiore spezzato, ma con lo stesso andamento del basso spezzato.
Questo tipo di accompagnamento si trova soprattutto per situazioni di movimento e questo tipo di basso favorisce la scorrevolezza del brano.
L’arpeggio
Un altro modo di leggere l’accordo è quello dell’arpeggio, che deve il suo nome all’arpa in quanto inizialmente era usato in questo strumento.
L’arpeggio consiste nel suonare le singole note dell’accordo, dal basso verso l’ alto o viceversa, in modo da farle sentire una per una in successione:
Come vedi, qui sopra io sono arrivata alla 3° dell’accordo, ma si può proseguire e salire ancora più in alto se è necessario, oppure si può solo salire, si può solo scendere, si possono saltare delle note e suonarne solo alcune, ecc ecc: quindi l’arpeggio offre una gran varietà di possibilità.
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