Ciao,
dopo aver visto come impostare la mano destra sulla nostra chitarra, concludo con un consiglio: sperimentare, provare con una serie di esercizi a corde vuote, a ricercare un po’ il tuo tocco, anche la tua personalità a livello di contatto con le corde.
Non è un lavoro che si può ottenere con tempi brevissimi e facilmente: richiede esercizio, richiede tempo e dedizione, però credo che la scelta di un tipo di suonare consapevole passi anche attraverso un uso ragionato e, appunto, consapevole, del tipo di suono che andiamo a cercare, quindi scegliendo l’impostazione che più ci dà comodità, che più ci dà soddisfazione, che più traduce sulla chitarra l’idea che abbiamo in testa.
Quindi come consiglio a livello della mano destra ti posso dare quello di fare alcuni semplici esercizi: ora te ne mostro qualcuno, tutti a corde vuote.
Di solito si fanno pochi esercizi a corde vuote specialmente all’inizio: in realtà sarebbe un buon esercizio proprio per concentrarsi sull’impostazione della mano destra senza dover per forza fare subito dei giri di accordi con la mano sinistra.
Sono esercizi che possono essere anche ritenuti noiosi, però sono molto importanti per sviluppare un controllo della mano destra.
Ecco: un tipo di esercizio molto importante è per esempio fare dei semplici arpeggi sia in un verso sia nell’altro: un consiglio che ti dò è di farli a metronomo partendo da una velocità molto, molto lenta.
Non è importante ricercare assolutamente la velocità all’inizio, l’importante è focalizzarsi sulla sensibilità che hai delle dita nei confronti delle corde, cioè il traguardo (e questo è un concetto secondo me fondamentale, che a me è servito molto nello studio), il traguardo è raggiungere una sensibilità del dito nei confronti delle corde.
Che cosa significa?
Significa che noi, con le nostre dita, nel tocco delle corde, dovremo essere in grado di stabilire, in ogni momento, in che punto siamo, con che tipo di attacco stiamo aggredendo la corda, con che tipo di rilascio la stiamo, appunto, lasciando vibrare.
Questo anche a prescindere dal nostro controllo visivo: noi dobbiamo essere in grado di stabilire in ogni momento dove siamo con le mani, con che tipo di attacco stiamo toccando le corde e con che tipo di rilascio.
Quindi usa tranquillamente questi esercizi come uno strumento che ti permette di affinare lentamente la tua sensibilità, cioè il modo in cui le dita sentono il contatto con le corde.
Più si spenderà del tempo nel gestire questo tipo di contatto nei confronti delle corde (e questa sensibilità e questa consapevolezza delle dita nei confronti delle corde) più sicuramente se ne trarrà giovamento in seguito in fatto di sicurezza, di stabilità e di dominio sullo strumento.
Molti esercizi puoi anche inventarli, puoi anche trovare delle variazioni nell’uso delle dita.
L’importante è dedicare del tempo per costruire questa sensibilità del dito nei confronti delle corde.
Un ultimo consiglio che ti dò è questo: le tre dita (indice, medio e anulare) devono restare tutte sostanzialmente molto compatte, nel senso che la mano non tende mai ad allargarsi, ad aver spazio tra le dita tra di loro.
Creare questo spazio, che è un errore anche questo abbastanza frequente soprattutto in fase iniziale, produce una perdita assoluta di controllo della mano, nel senso che più le dita sono riunite, quindi sono vicine, più è facilmente controllabile il tocco.
Più le dita si allargano, più questo controllo che noi abbiamo viene meno.
Quindi mi raccomando di tener presente, soprattutto all’inizio, anche facendo questo tipo di esercizi che ti ho detto, di curare proprio l’unità di queste tre dita, dell’indice, del medio e dell’anulare.
(articolo scritto da Michele Lideo)