Il tapping è una tecnica particolare, piuttosto difficile, in cui anche la mano destra schiaccia le note direttamente sulla tastiera, quindi il suono si ottiene dalla percussione della corda sulla tastiera e non dal suo pizzicamento.
Questo modo di suonare permette di arrivare ad intervalli molto ampi altrimenti diffilissimi da eseguire altrimenti e di suonare fraseggi ad altissima velocità.
Esiste anche un tipo di tapping eseguito esclusivamente con la mano sinistra e questa tecnica è per lo più usata nella chitarra elettrica ed elettro-acustica, cioè su chitarre amplificate, in quanto la vibrazione ottenuta è minore rispetto a quella che si ha con il pizzicamento della corda eseguito dalla mano destra.
Il tapping, nato intorno agli anni ’50, è usato nel jazz, nel blues, nel country, nell’ hard-rock e nell’heavy metal, praticato soprattutto da Eddie Van Halen, Joe Satriani e Steve Vai; altri chitarristi, come Stanley Jordan, Jennifer Batten, Buckethead o Steve Hackett dei Genesis, sono famosi per aver utilizzato il cosiddetto tapping a otto dita o Touch Guitar, una variante che prevede l’utilizzo delle dita di entrambe le mani per suonare le note direttamente sulla tastiera.
Per suonare con le due mani, Dave Bunker e suo padre costruirono il primo strumento ideato specificamente per questo: il Duo-lectar, creato nel 1956, mentre Jimmie Webster scrisse, nel 1952, il Touch Method for Electric and Amplified Spanish Guitar o The Illustrated Touch Method, metodo che purtroppo non ebbe grande successo.
Uno dei primi pezzi rock contenenti un passaggio di tapping: si tratta del brano The return of Freud syndrome dell’album Sartre’s Dream, realizzato da Peter Punin per conto del gruppo prog Garry’s & Punin’s band.
Un altro strumento ideato negli anni ’70 da Emmet Chapman è il Chapman Stick™ con dieci corde accordate MI² – LA¹ – RE¹ – SOL – DO – FA#¹ – SI¹ – MI² – LA² – RE³ e tastiera composta da 25 tasti con un’estensione totale di cinque ottave + una terza.
Questo strumento permette di usare le due mani in modo indipendente: qui la mano destra suona le cinque corde destinate alla melodia, mentre la mano sinistra si occupa delle cinque corde più basse.
Anche la Warr guitar, strumento simile ad una normale chitarra elettrica, è dotata di un numero maggiore di corde ed ha una scala più lunga.
L’obiettico di tutti questi strumenti (in cui è possibile suonare anche le altre tecniche chitarristiche), che hanno da otto a quattordici corde con varie possibilità di accordatura, è quello di ampliare l’estensione che, negli strumenti più grandi, arriva fino a sei ottave.
Questa tecnica è usata in modi differenti in base al genere musicale n cui ci troviamo.
Il Touch-Style, o tapping a due mani, prevede l’uso di otto dita indipendenti che possono arrivare fino a nove con l’utilizzo del pollice della mano destra ed è una tecnica praticata soprattutto nell’esecuzione della musica polifonica: in genere la mano destra esegue la melodia, mentre la sinistra esegue l’accompagnamento o la linea di basso.
Il chitarrista Erik Mongrain, recentemente, ha ideato il lap tapping a due mani che prevede l’utilizzo della chitarra stesa sulle ginocchia: il vantaggio qui è la maggiore fa-cilità di ottenere gli armonici effettuando percussioni molto rapide.
La tecnica del tapping in tab è indicata dal simbolo “T”, simbolo che si trova esterna-mente al rigo della tab, in corrispondenza della nota da eseguire con questa tecnica.
Grazie al tapping si possono fare delle legature di note consecutive di diversa altezza sulla stessa corda, utilizzando entrambe le mani: queste vengono chiamate false legature e qui il tapping è associato alle tecniche dell’hammer on e del pull off.
In questo modo posso anche utilizzare tutte e due le mani (quindi fino a nove dita!) sia su singole note che su accordi.
Si suona una nota su una corda e si esegue un tapping con un dito della mano sinistra su un’altra corda.
In questo modo il suono della prima nota continua a prolungarsi mentre si suona la seconda nota ottenuta facendo un hammer on senza nota d’attacco.