Ciao,
oggi voglio parlare del ritardo usato nell’armonia jazz, cioè una nota estranea all’armonia grazie alla quale possiamo avere la possibilità di creare nuove aggregazioni accordali molto interessanti.
Ma in cosa consiste esattamente il ritardo?
Si ha un ritardo quando, nella concatenazione di due accordi, una nota del primo accordo è prolungata oltre la sua durata normale sul secondo, dove questa risulta essere una nota estranea, creando così una dissonanza, come puoi vedere nell’immagine che ho inserito all’inizio di questo articolo.
Esistono due tipi di ritardo:
- quello superiore, quando la risoluzione avviene per moto discendente
- quello inferiore che in realtà è molto raro e generalmente è rappresentato da una sensibile che, in modo del tutto naturale, risolve sulla tonica.
In linea di principio si può ritardare qualsiasi nota di qualsiasi accordo.
Tuttavia, possiamo dire che due sono i tipi di ritardo più utilizzati: quelli della fondamentale e della terza.
Nel ritardo della fondamentale la notazione è la stessa dell’appoggiatura e questo è all’origine dell’accordo di nona.
Per quanto riguarda il ritardo della terza, possiamo associare quello superiore all’appoggiatura della stessa nota: questo da’ origine alla sonorità della quarta, che è molto caratteristica e questa nota, che resta sospesa, da’ origine ad una sua numerazione: Csus4, dove sus sta per suspended (sospeso, potremmo tradurre in italiano).
Possiamo anche trovare, seppure più raramente, la semplice numerazione “4”, così come si può trovare la numerazione sus4 per un’appoggiatura della terza.
In tutti e due i casi, si tratta di una quarta, che è una nota provvisoria, e che andrà a risolvere sulla terza dell’accordo successivo.
Non bisogna quindi confondere un accordo numerato con 4 o sus4 con un accordo di quarta aggiunta, in cui la quarta è stabile, o con un accordo di undicesima.
Troviamo questo ritardo nel modo maggiore e nel modo minore.
Ho appena detto che questo ritardo può essere associato all’appoggiatura della terza, anche se fra queste due situazioni c’è una piccola differenza: infatti il ritardo esige sempre una preparazione (cosa di cui l’appoggiatura non ha bisogno), cioè la nota-ritardo deve essere presente (e sentita) alla stessa altezza e nella stessa voce già nell’accordo precedente (e questa è la definizione di ritardo), e questa ha sempre bisogno di una risoluzione attraverso un movimento per grado congiunto.
Il ritardo, perciò, è formato da tre fasi:
- preparazione
- ritardo
- risoluzione.
Possiamo poi avere il ritardo semplice e quello doppio.
Non bisogna far sentire la nota ritardata insieme al ritardo.
L’interesse del ritardo è la dissonanza che crea: non bisogna quindi sopprimere la nota con la quale questo è dissonante (come avviene nelle appoggiature): ad esempio nel ritardo di una terza non è possibile sopprimere la quinta.