Spesso, quando mi capita di parlare o di leggere qualcosa relativo alla chitarra, mi accorgo che ci sono dei termini che vengono usati in modo inappropriato e non si sa mai quale usare.
Un esempio di questo è quando ci si riferisce ad un testo con gli accordi scritti sopra (a lettere, sia in notazione europea che in notazione anglosassone): di solito lo si chiama spartito o tab, ma nessuno dei due termini è esatto.
Vediamo perché.
Il termine spartito si usa comunemente per indicare un brano musicale scritto sul pentagramma, e quindi un linguaggio universale traducibile con qualsiasi strumento musicale.
Fino al 1500 indicava la sistemazione in partitura delle parti di una composizione per più esecutori, che in quel periodo erano scritte singolarmente.
In seguito, anche oggi, per spartito si intende la riduzione per canto e pianoforte di composizioni sinfonico-vocali originariamente per voci e orchestra.
Invece le parole tablatura, tab, tabulatura, tabulato o intavolatura sono tutti sinonimi.
L’intavolatura è un sistema di notazione per strumenti a corde e a tastiera (liuto, organo, cembalo e simili), adottato in Europa nel ‘500 e ‘600, con cui si trascrivevano (da qui viene la parola intavolare) composizioni destinate in origine a più esecutori, per essere eseguite da un solo esecutore.
Per quanto riguarda la chitarra, l’intavolatura è un disegno delle sei corde della chitarra e di alcuni tasti dove, con dei numeri, lettere o a volte dei pallini, si indicano le corde e i tasti da pigiare con la mano sinistra.
È un tipo di scrittura usata sulla chitarra da chi non conosce la scrittura musicale, in quanto è sicuramente più semplice ed intuitiva ma certamente meno precisa e dettagliata.
Attenzione: intavolatura non è da confondersi con incatenatura!
Con questo termine, infatti, si indica la costruzione e la disposizione dei rinforzi (catene o raggiera) dei listelli di legno incollati sotto la tavola armonica che contribuiscono in modo sostanziale alla formazione del suono dello strumento, quindi è una cosa che riguarda la costruzione della chitarra.
Metto qui di seguito un esempio di un mio brano dal titolo Incontro composto nel 1989 per chitarra: ho messo sia il pentagramma tradizionale con le note, sia il pentagramma con l’intavolatura, chiamata qui tab per comodità, in due versioni, che sono quelle comunemente in uso oggi:
- il primo rigo di tab è senza nessuna indicazione ritmica ed è molto semplificata
- il secondo rigo invece riporta fedelmente l’indicazione ritmica.
In entrambi i casi, si può vedere come le note originali siano state sostituite da numeri che indicano i tasti della relativa corda da suonare (il numero 0 indica la corda vuota).
Come si può notare, la rappresentazione della chitarra è invertita per quello che riguarda lo strumentista: la corda più grave infatti è scritta in basso, mentre quella più acuta è scritta in alto.
La dinamica (forte, crescendo, ecc.) di solito utilizza le convenzioni della notazione musicale classica.
Concludo questo breve articolo, quindi, dicendo che quando si parla di testo con accordi, non si parla né di spartito né di tab, ma semplicemente di “testo con accordi”.
perfetto!