La scala pentatonica, come dice il nome, è formata da cinque note ed è una scala particolarmente usata nel blues:
Ascoltando questa scala, si ha sensazione di ascoltare una scala orientale, tanto che è anche chiamata scala cinese, fermo restando che è una scala diffusissima in occidente.
La particolarità di questa scala è che non contiene, al suo interno, intervalli di semitono.
In questa scala, infatti le note si trovano tra di loro a distanza di seconda maggiore o di terza minore:
Possiamo, a questo punto, fare un’osservazione.
Mettiamo a confronto la scala di DO maggiore e la scala pentatonica appena vista qui sopra:
Vediamo che c’è una forte somiglianza tra le due scale, come se nella pentatonica fossero stati tolti il IV e il VII grado (cioè il FA e il SI), guarda caso proprio quelle due note che ci permettono di avere intervalli di semitono nella scala maggiore!
Anche nelle scale pentatoniche troviamo la scala maggiore, che è quella che abbiamo visto qui sopra, e la scala minore, relativa alla maggiore.
Se prendiamo la pentatonica maggiore di DO, la relativa pentatonica minore avrà le stesse note della maggiore e sarà costruita a partire dal LA:
Anche qui, come puoi vedere, mancano le note che nella scala minore naturale servono a formare gli intervalli di semitono: il SI e il FA, che sono rispettivamente il II e il VI grado.
Ora voglio proporti questo video (è in inglese, ma si segue benissimo perché non è tanto importante quello che viene detto) di Bobby McFerrin, in cui il cantante fa un piacevole esperimento sulla scala pentatonica: fa cantare il suo pubblico, semplicemente … saltando su di una tastiera immaginaria!
Ho provato a partecipare anch’io e … FUNZIONA!
Grazie
Bellissimo video, condivido in pieno le osservazioni di Roberto. Grazie anche a te Barbara, per il tuo sito interessantissimo.
Lo guarderei di continuo questo video proprio per la sua semplicità, veramente interessante!
E poi, quanto è simpatico e divertente questo Bobby McFerrin!
A volte basta cosi’ poco per rendere grandiosa una cosa semplice.
La spontanea e naturale capacità di comunicare dell’uomo tramite l’equilibrio del corpo e della sua musicalità.
Grande…
Mi piace molto.
sono rimasto incantato dalla semplicità e dalla spontaneità dei suoni legati a dei semplici movimenti fisici. Fenomenale!
Complimenti per la ricerca musicale che fai.
Marcello
Just incredible…..
Ma sarebbe successo anche in Italia? Hmmmm….
Questo era un “learned audience”…o no?
Vabbè la pentatonica, eh?
Visto che suono blues, tra le altre cose, la conosco…però….
Ciao,
Hans
bellissimo il video e complimenti a chi l’ha scovato!
Ciao Barbara,
é bellissimo questo filmato, grazie.
Un Abraccio
Salvi
molto bello il video complimenti!!
Anch’io mi associo alle osservazioni di Roberto, la scala pentatonica ha un significato ancestrale nell’orecchio dell’uomo e aggiungo anche che in fondo le prime lallazioni e canti dei bimbi non sono strutturalmente simili alla scala pentatonica?
Forse anche per questo è una cosa connaturata nel nostro essere perché ci dà tranquillità e serenità.
Un abbraccio e viva la musica !!
giovanni
condivido il commento di Davide sul fatto che questa scala è presente in culture primitive e aggiungo che l’intento di Bobby McFerrin in questo esperimento era proprio quello di far capire come ci sono delle cose talmente ancestrali, talmente innate in noi esseri umani, che diventa automatico tirarle fuori senza alcun bisogno di impararle.
La scala pentatonica è sicuramente ed evidentemente fra queste 🙂
E’ bellissimo questo video! Lui è un suonatore della voce e quindi il suo approccio è un po come il nostro: Scale, arpeggi e tutto il resto.
Articolo molto ben fatto come al solito.
Queste Scale, che sono presenti tra l’altro in molte forme primitive di Musica come quella Africana, oggi sono al centro di un linguaggio evolutosi dalla tradizione Afro Americana a partire dal Blues.
Grazie.