Ciao,
rispondo alla domanda di Marcello: “Che criterio si usa per distanziare le barrette?“, che possiamo riformulare con “Che criterio viene utilizzato per trovare la distanza tra i tasti in una tastiera di una chitarra?”
I tasti in uno strumento musicale in Occidente sono posizionati secondo intervalli che cercano di riprodurre la scala temperata.
Questa scala è divisa in dodici semitoni per ogni ottava, e viene riprodotta sulla tastiera di una chitarra in intervalli che diminuiscono gradualmente.
La spaziatura è determinata dividendo la lunghezza della corda secondo una costante matematica.
Per ottenere questo, la costante dovrà essere un numero che quando viene diviso per la lunghezza della scala aumenterà l’intonazione di un semitono.
Poiché la frequenza viene raddoppiata al 12° tasto, quel numero verrà diviso dodici volte per aumentare la frequenza di un valore di 2.
Così, l’intonazione della corda verrà aumentata di un semitono quando viene accorciata la corda dividendo la scala per la radice dodicesima di due, ovvero 1.0594631.
La lunghezza della scala sarà quindi 1.0594631 volte la distanza tra il primo tasto e la fine della scala.
La relazione tra la lunghezza della scala e il primo intervallo sarà quindi 1.0594631/.0594631, ovvero 17,817.
Questa costante, quando viene divisa per una qualsiasi lunghezza della scala, mi darà come risultato il primo intervallo.
Così, per segnare i tasti in una tastiera si opererà nel seguente modo:
- (Lunghezza scala)/(17,817) = (1° tasto)
- (Lunghezza scala – 1°tasto)/(17,817) = (2° tasto)
- (Lunghezza scala – 2°tasto)/(17,817) = (3° tasto)
- e così via.
Facile, no?
Questo è l’esempio pratico:
- 1° tasto 648/17.817 = 36,37 mm
- 2° tasto (648 – 36,37)/17.817 = 34,33 mm (sommato ai tasti precedenti mi darà 36,37 + 34,33 = 7,07)
- 3° tasto (648 – 70,07)/17.817 = 32,40 mm (sommato ai tasti precedenti mi darà 36,37 + 34,33 + 32,40 = 10,31)
- 4° tasto (648 – 10,31)/17.817 = 30,58 mm (sommato ai tasti precedenti mi darà 36,37 + 34,33 + 32,401 + 30,58 = 13,37)
- ….
E via dicendo.
Buon lavoro!
(articolo scritto da Luca Milani)
La regola tecnica è quella descritta sopra da Luca Milani.
Appare chiaro che riportare tre decimali sulla tastiera risulta difficile se non impossibile, a meno di disporre sofisticate attrezzature.
In commedio esistono delle dime di metallo che facilitano il compito di realizzare i tagli sulla tastiera.
In realtà la dima dentata non serve per segnare i tasti e poi tagliarli, ma al contrario sulla dima si applica la tastiera su cui realizzare gli slot per l’alloggiamento dei tasti. Si muove la dima insieme alla tastiera seguendo un indice di riferimento ( costituito dai tagli presenti) e si eseguono tutti i tagli.
Chiaramente le dime presenti in commercio sono standard, da 650 o da 660 mmm.
È importante conoscere la regola perché nel caso si debba intervenire su una chitarra già costruita, con il ponticello già incollato le misure potrebbero essere leggermente diverse.
Nel mio caso il progetto che sto utilizzando presenta un diapason da 663 mm, pertanto le dime in commercio non andrebbero bene…
Me lo auguro anche io che abbiano maschere su cui calcare le tastiere.
sembra facile , ma con tutti quei decimali… credo che abbiano (i liutai e i cotruttori) delle maschere in funzione della lunghezza del manico e del posizionamento del ponte … se qualcuno ne sa di più sarei lieto di venirne a conoscenza …
Una curiosità: in internet ho visto un filmato dove, con una maschera di metallo, ai lati metallici dei capotasti, il liutaio, armato di lima, poteva determinare lo spessore…. esiste anche una macchina computerizza per fare il PLEK alla chitarra, che io sappia ne esiste una sola in Italia usata dalla liuteria CLOE, vicino Roma
Ciao a tutti