Ciao,
oggi voglio tornare a parlare delle alterazioni (nell’articolo sui diesis e i bemolli trovi la definizione di alterazioni) e voglio parlare del doppio diesis e del doppio bemolle.
Il doppio diesis, come dice il nome, è l’alterazione DOPPIA rispetto al diesis: se con questo la nota davanti a cui è posto aumenta di un semitono, con il doppio diesis aumenterà del … doppio, cioè aumenterà di due semitoni e, quindi, la nota aumenta di un tono:
Come vedi, il doppio diesis è un simboletto un po’ strano: è una specie di x posta davanti alla nota.
In questo caso, possiamo dire che il DO DOPPIO DIESIS corrisponderà al RE: se io torno alla nostra tastiera di pianoforte, il DO è il primo tasto bianco prima del gruppo dei due neri, il DO DIESIS è il tasto nero subito alla sua destra e il DO DOPPIO DIESIS sarà il semitono subito a destra, e quindi il tasto bianco successivo che, però, corrisponde al RE.
Lo stesso ragionamento del doppio diesis, lo facciamo per il doppio bemolle, che però, in questo caso, abbasserà la nota di due semitoni, cioè un tono:
Qua, a differenza del doppio diesis, il simboletto è formato da due bemolli appaiati.
Il RE DOPPIO BEMOLLE corrisponderà al DO per lo stesso ragionamento fatto sopra.
Spero di essere riuscita ad essere chiara 🙂 , altrimenti … dillo pure lasciando il tuo commento qui sotto 😉
Se invece vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di cliccare sull’immagine qui sotto e leggere la nuova pagina.
Chiarissima, grazie
Ciao,
questa parte mi è chiara, ma non capisco il come mai della loro esistenza: se aumentano di due semitoni perché non chiamarla direttamente con la nota naturale?
Cioè: Do## perché non scriverlo direttamente re?
Stesso ragionamento con doppio bemolle e doppio bequadro.
Grazie mille.
Ciao Mattia,
è tutta questione di …praticità!
Se, per esempio, sono in una tonalità con i diesis e ho in chiave un re# (per esempio la tonalità di MI maggiore), mettero’ un DO## se poi devo salire a RE# perché è più pratico a livello visivo (altrimenti dovrei scrivere RE naturale e poi RE diesis) ed ha un senso a livello musicale.
Lo stesso vale per i doppi bemolli.
Per quanto riguarda il bequadro, invece, è unico e ha “potere” sia sui diesis e bemolli sia sui … doppi (quindi non esiste il “doppio” bequadro).
Spero di averti chiarito.
Ciao
ciao scusa, il brano è in la maggiore quindi ho in chiave 3 diesis, ed ho ad un certo punto fa doppio diesis: mi diventa sol naturale o sol diesis, considerando le alterazioni in chiave?
Ciao Anna,
il FA doppio # sarà sempre e soltanto uguale, come suono, a SOL (naturale), indipendentemente dalla tonalità del brano.
Ciao
se in chiave ho gia’ il diesis ( tonalita ‘ di MI o LA#) come leggo ad es il Fax?
Ciao,
non so cosa intendi per “x”.
Se intendi “##” (cioè due diesis), allora si legge “fa doppio diesis”, nota che corrisponde a livello sonoro, per enarmonia, al sol.
Ciao
Grazie!
Chiarissima!
Purtroppo i libri di teoria dan troppe cose per scontate.
Dopo anni mi sono messo sul serio a studiare la chitarra, così son finito in quest’inghippo.
Ciao, Stefano
mi fa piacere Stefano che l’articolo ti sia stato utile per chiarirti le idee 🙂
Ciao
chiarissimo!
Ciao, se suono un pezzo in sol maggiore, e trovo su una battuta F doppio diesis, vuol dire che devo suonare G o G diesis?
Grazie.
Il Fa doppio diesis è uguale al SOL.
Le alterazioni che trovi lungo il brano NON SI SOMMANO a quelle in chiave, ma in quel momento le sostituiscono.
Infatti se ad esempio sei in FA maggiore e quindi trovi il SIb in chiave, durante il brano trovi un SI preceduto dal bequadro, in quella battuta suonerai il SI naturale.
Spero di averti chiarito.
Ciao