Ciao,
ritorno oggi a parlare di accordi e scale e dell’importanza del lavorare su di essi.
Questo infatti permette di capire immediatamente la tonalità di un brano semplicemente guardando questi accordi.
Una volta fatto questo, saprai immediatamente quale scala suonare su un determinato concatenamento accordale o, ancora, quali accordi usare per comporre un pezzo.
Da quanto appena detto forse potrai capire che, ovviamente, armonizzare una scala non è una cosa che si impara a memoria: lo scopo di questa serie di articoli, allora, è quello di darti delle indicazioni che poi tu applicherai nei tuoi esercizi, riflettendo e facendo il lavoro da solo/a.
Questo perché è molto più interessante capire il ragionamento da fare, il procedimento da seguire, il perché quella cosa è così, piuttosto che concentrarsi sui risultati da ottenere senza capire niente, facendo le armonizzazioni … a pappagallo: infatti lavorando bene i risultati verranno da soli senza che neanche te ne accorgi.
L’importante è dedicarci del tempo.
Quanto?
Beh, questo dipende da te e dal tempo che puoi dedicare all’armonizzzazione di una scala: ricorda sempre che non c’è uno standard a cui adeguarsi ma ci sei tu!
E il tuo percorso sarà diverso dal mio o da quello di tutti gli altri, perché ognuno di noi è diverso: non dimenticarlo mai!
Ovviamente, se hai già delle conoscenze di teoria musicale o di armonia, sarai sicuramente avvantaggiato/a e progredirai più velocemente, ma se sei a digiuno di tutto dovrai avere un po’ più di pazienza.
Bene, detto questo la prossima volta vedremo come armonizzare una scala pentatonica.
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