Ciao,
dopo aver parlato delle note di passaggio per abbellire la nostra melodia, vediamo ora altri due tipi di note che possiamo usare sempre con lo stesso scopo: le note di volta e le appoggiature.
Vediamole ora nel dettaglio.
Le note di volta sono quelle note poste, anche queste, come le note di passaggio, sulla suddivisione debole del movimento, ma che si trovano tra due note della stessa altezza e possono essere sia superiori che inferiori, di solito a distanza di tono o di semitono.
Nel nostro Te Deum di Charpentier, le trovi all’inizio della quinta battuta della prima riga:
Puoi vedere che in questo caso ho prima una nota di volta inferiore e poi una nota di volta superiore, tutte e due a distanza di un tono dalla nota principale, cioè il RE.
Nel tempi ternari, la nota di volta si trova, di solito, sulla seconda suddivisione perché la terza è occupata dalla stessa nota principale.
Chiamata anche semplicemente appoggiatura, questa nota è una nota estranea all’accordo e si trova in battere, contrariamente a quelle che abbiamo visto finora:
Come puoi vedere dall’esempio, su un accordo di RE maggiore la nota MI che trovo nella melodia è una nota estranea all’armonia ma si appoggia sul RE (fondamentale dell’accordo) che arriva subito dopo.
Possiamo quindi dire, come regola piuttosto generale, che l’appoggiatura precede sempre la nota d’armonia di tono o di semitono e può anche essere formata da un intero accordo che si appoggia sull’accordo principale, generalmente di Tonica.
La prossima volta vedremo altri modi di variare una melodia.
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Grazie Barbara per la generosità con cui hai scritto tutti questi articoli.
Con pazienza e curiosità si può imparare moltissimo da te e da questi ottimi contenuti.
Grazie davvero!