Ciao,
dopo l’articolo sulla battuta musicale (chiamata anche misura) oggi approfondisco il discorso dei tempi, che possiamo suddividere in due categorie principali: i tempi semplici e i tempi composti.
Tempi semplici
I tempi semplici, come il 4/4, hanno il singolo movimento diviso in due parti (u-no, du-e, tre-e, qua-ttro), e quindi hanno una suddivisione che si chiama binaria: al posto di 1/4 (che corrisponde alla semiminima) posso mettere 2/8 ossia due crome (in matematica la frazione di 1/4 è uguale alla frazione di 2/8), quindi avrò 2 suddivisioni per ogni quarto, quindi in totale avrò 4×2 = 8 suddivisioni.
Questo vale per tutti quei tempi la cui frazione ha, al numeratore, i numeri da 1 a 5, anche se il tempo con 5 movimenti è piuttosto raro (come quello con 7 movimenti); il denominatore della frazione invece mi dice qual è il valore di riferimento del singolo movimento: se ho un 2 significa che ogni movimento ha come figura base la minima (il cui valore può scriversi indifferentemente 2/4 o 1/2), se ho un 4 vuol dire che avrò come figura di riferimento la semiminima, mentre se avrò un 8 troverò la croma.
I tempi semplici più usati sono: 2/4, 3/4 e 4/4.
In tutti questi tre tempi il valore di ogni movimento e il tipo di suddivisione non cambiano: infatti il valore di ogni movimento (o unità di tempo) è la semiminima, in quanto il denominatore è 4, e la suddivisione è binaria (quindi in due crome).
La differenza tra questi tre tempi è invece data dal diverso tipo di ritmo: binario in 2/4, ternario in 3/4 e quaternario in 4/4, come detto precedentemente.
Tempi composti
I tempi composti hanno, a differenza di quelli semplici, la suddivisione ternaria anziché binaria: ogni movimento, cioè, si divide in tre parti anziché in due (un, due, tre).
Il numeratore delle battute di questi tempi è uguale ad un multiplo dei tempi semplici: praticamente devo moltiplicare il numeratore del tempo semplice x 3.
Avrò perciò che i tempi composti hanno come numeratore i numeri 6, 9, 12 e 15: in questo caso, a differenza del tempo semplice, questo numero indica quante suddivisioni ho nella battuta e non i movimenti (che trovo dividendo per 3 il valore del numeratore).
Il denominatore, invece può essere sempre 2, 4, 8 o, a volte, anche 16 e indica il valore di ogni suddivisione.
I tempi composti più usati sono: 6/8, 9/8 e 12/8.
Come per i tempi semplici, questi tre tempi hanno in comune il valore di ogni suddivisione che è la croma in quanto il denominatore è 8.
La differenza invece è data dal diverso tipo di ritmo che anche qui sarà binario per il 6/8, ternario per il 9/8 e quaternario per il 12/8.
Questo perché se io divido il numeratore di ognuno di questi tempi per 3, trovo che 6/8 ha 2 movimenti, 9/8 ha 3 movimenti e 12/8 ne ha quattro, e quindi li posso ricondurre ai tempi semplici corrispondenti.
I tempi composti di solito si usano nelle danze; Bach ne fece largo uso nelle sue Suites scritte per diversi strumenti.
A questo punto spunta la tua domanda:
“ma come faccio a distinguere due battute che possono essere simili, come per esempio 3/4 e 6/8?
Tutte e due hanno 6 crome!”.
Bene, andiamo a vedere.
Dall’esempio qui sotto, effettivamente si può vedere che in tutte e due i tempi io posso tranquillamente scrivere 6 crome:
La differenza però è proprio nella suddivisione e nel numero di movimenti: 3 movimenti con suddivisione binaria nel tempo semplice (3/4), 2 movimenti con suddivisione ternaria nel tempo composto (6/8):
Questo significa che nel caso di 3/4 avrò un accento ogni due note, nel caso di 6/8 ne avrò uno ogni tre note.
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Non ho capito come fare delle battute nel tempo ternario composto
Ciao Michela,
il tempo ternario è quello del valzer, dove hai tre movimenti ma divisi in due parti (chiamate suddivisioni).
Quello ternario composto (penso tu ti riferisca a 6/8, ad esempio), è formato da due movimenti divisi in tre parti ognuno: quindi per ognuno dei due movimenti puoi benissimo pensare al tempo del valzer, mettendo l’accento sulla prima delle tre note.
Spero di averti risposto, altrimenti … chiedi pure 🙂
Ciao
Si, con la differenza che nel tempo di valzer sono tre movimenti e nel tempo composto non sono tre movimenti ma la suddivisione in tre di ciascun movimento. Nel 6/8 ci sono due movimenti, ciascuno suddiviso in tre.
Ciao Enzo,
è spiegata nell’articolo la differenza tra tempo semplice (tempo di valzer) e tempo composto (6/8).
Ciao
Io sul tempo sono negato.
Non capisco mai la differenza. 😉
Carlo, ci vuole un po’ di pratica e di “allenamento” 😉
Ciao
a parte che non è menzionato il 3/8 che so estistere (e perchè non dovrebbe?): mi pare che Granada di Isaac Albeniz fosse proprio in 3/8 . Oppure “buonanotte fiorellino” La cosa piu difficile è riconoscerlo all’ascolto .
beh, il 3/8 rientra nei tempi semplici perché il numeratore è “3”.
Quindi ho tre movimenti da 1/8 ciascuno, quindi l’unità di misura in questo tempo è la croma
Complimenti.
E’ un ottimo articolo, scritto bene e con il dono della sintesi.