Ciao,
oggi torno a proporti un brano musicale: Wave di Antonio Carlos Jobim (nato a Rio de Janeiro il 25 gennaio 1927 e morto a New York l’8 dicembre 1994) suonato da Davide De Rosa.
Questo è il commento di Davide:
“Vorrei proporre una mia versione per sola chitarra acustica a plettro di questo bellissimo pezzo di Antonio Carlos Jobim: Wave.
Ho voluto inserire nel finale una appendice di carattere Blues.
Da quando l’ascoltai per la prima volta ho sempre notato una parte Black in questo pezzo.In riferimento a questo arrangiamento posso dirti alcune cose che per me sono importanti.
Innanzitutto l’esecuzione è fatta con l’uso esclusivo del plettro su di una acustica a corde in ferro.
Queste due soluzioni sono in contrasto con le modalità delle bossanova tradizionale.
Quello che voglio fare in questi arrangiamenti è far filtrare, attraverso un mio lessico, tutti i linguaggi che di volta in volta affronto.
La parte finale è una sorte di appendice.
Ho preso i due accordi dell’introduzione che sono una tipica sequenza II-V (due – cinque).
Nel lessico Jazz vuol dire Rem7 (secondo grado) e Sol7 (quinto grado).
Abbiamo una situazione Modale di tipo Dorico.
Qui ho sviluppato una improvvisazione con dei spiccati fraseggi Blues inserendo la blues note (di cui hai già parlato) LA bemolle sulla scala pentatonica di REm (RE – FA – SOL – LA – DO).
Enfatizzandola si ottiene una forte tensione dal tipico sapore Blues.
Trovo questo pezzo molto vicino a questo stato d’animo.
Mi auguro che ti piaccia“.
Grazie Davide.
Veramente la parte a cui ti riferisci l’ho elaborata io.
Nel senso che i due accordi ci sono nel brano ma io ho voluto prolungarli sul finale improvvisando con un carattere più Blues.
Insomma un mio sfizio!
Un saluto.
bel pezzo!!!
Lo potrei aggiugere come meddley a Oye como va di Santana, sono molto simili: anche il pezzo di santana gira su due accordi
Grazie a te.
Grazie per la gentile disponibilità e i competenti consigli.
Volevo dire che a volte vedere un “punto di riferimento” ti accorgi di quanta strada c’è da fare.. allora, forse è meglio abbassare lo sguardo e guardare dove metti i piedi, o meglio nel caso, le mani…ciao
ivano
Innanzitutto ti ringrazio per le tue parole.
Questo genere di interpretazione è frutto di una mia ricerca personale.
Insomma,ho messo a punto una modalità per suonare da solista usando il plettro.
Ad un musicista in fase di formazione,vorrei solo dire che la cosa importante è lavorare avendo le idee ben chiare in mente e organizzare lo studio in due fasi.
Una,tecnica meccanica che comprende il lato ginnico diciamo così.
L’altra invece,tutta improntata alla ricerca musicale.
Suonare con gli altri, sperimentare, ascoltare, rubare da qualunque parte arrivi un suono da codificare.
E poi tanta pazienza.
Un saluto a te Ivano.
Ottima esecuzione, personalizzata di un brano molto noto ma che fa piacere ascoltare…
Che dire: bravo.
Ma ai principianti come me fa … quasi male ascoltare o meglio vedere eseguire così, come fossero due o tre che suonano…
Ci arrive(ro)remo?
Ma quanta strada ancora..
Saluti e grazie.
Ivano
beh, Ivano, l’importante è:
1) crederci
2) non mollare
Poi certo, non tutti sono Segovia, quindi anche la “predisposizione” naturale ha la sua parte, ma posso dirti di aver suonato cose che gli altri mi hanno detto: “ma come hai fatto”?
E questa è la cosa più bella che ci si vuole sentir dire 🙂
In bocca al lupo
Grazie Paola.
Sono molto felice di leggere il tuo commento.
E’ bello riuscire a comunicare delle cose.
Adesso ne sono ancora più persuaso.
Un saluto!
Mi piace molto Davide anche se non me ne intendo tanto di blues e Jazz.
Comunque hai un’ottima tecnica e musicalità e non condivido con chi dice che le corde di ferro ci stanno male.
A me sembra che le padroneggi bene e quando una cosa si padroneggia bene e c’è espressività il materiale delle corde è quasi ininfluente.
Per me già si sente lo stile che cerchi e le corde in ferro danno più risalto all’impulso ritmico e la tua interpretazione si sforza di far sentire l’anima brasiliana.
D’altronde il connubio va ricercato anche perchè la Bossa Nova è un miscuglio di cose in primis tra la samba e il Jazz!
Grazie Davide della bella esecuzione e di avermi fatto conoscere questo brano.
Grazie Roberto.
Si l’uso delle corde in ferro sono una scelta di suono.
Insomma sto sperimentando una tecnica che mi consenta di suonare qualsiasi tipo di pezzo filtrandolo attraverso uno stile.
Insomma non devi ascoltarlo nell’ottica dell’originale.
Però esiste anche il gusto e questo non si discute.
Un saluto e grazie ancora per la preferenza.
Beh, cosa dire…tutto bello e gradevole.
Un piccolissimo appunto ma per mio semplice gusto personale: non mi trovo molto d’accordo nell’uso delle corde in ferro per questo genere di musica… c’è forse un po’ di “sferragliamento” di troppo……… 🙂
Però, ripeto, ottima esecuzione (come sempre) e grande padronanza dello strumento.
Che dire di più, grande Davide.
@Davide: la musica è molto soggettiva, per me varia anche dal mio stato d’animo, quello che mi piace oggi non è detto che mi piaccia in ugual modo anche domani.
Comunque ascolterò l’originale.
E’ una libera interpretazione di un pezzo che nasce in forma di canzone.
Se ascolti l’originale vedrai che è un pezzo molto particolare dove le note della melodia si appoggiano su degli accordi molto tesi.
Poi, come è di prassi nelle musica latino americana e quindi della bossa nova, tutto si basa su delle sincopi che ti porta ad avvertire una sensazione di cambio d’accento, quindi per il levare l’accento forte e cosi’ via.
Insomma è una cosa particolare.
Adesso non so tu, Diego, da che punto di vista hai basato il tuo ascolto.
E’ un modo di fare: può piacere o no da un punto di vista soggettivo.
Vorrei ringraziare Michele che ha avuto delle belle parole per me.
Brano interessante, bel tocco Davide, piacevolissimo. Mike
Posso ??
Non l’ho mica capito sto pezzo :(( .
Forse manca un’ accompagnamento, o sono troppo ignorante 🙁