Ciao,
oggi torniamo a parlare di armonia jazz e andiamo ad occuparci degli accordi di nona, accordi che si ottengono aggiungendo la nona (partendo dalla fondamentale dell’accordo) all’accordo di settima.
Questi si numerano semplicemente aggiungendo il numero 9 separato dal 7 con un tratto obliquo (C7/9), oppure con il 7 e il 9 sovrapposti.
Tutti gli accordi di nona hanno la nona maggiore.
Possiamo distinguere 5 tipi di accordi di nona:
- l’accordo CM7/9, formato dalle note DO – MI – SOL – SI – RE
- l’accordo C7/9, formato dalle note DO – MI – SOL – SIb – RE
- l’accordo Cm M7/9, formato dalle note DO – MIb – SOL – SI – RE
- l’accordo Cm7/9, formato dalle note DO – MIb – SOL – SIb – RE
- l’accordo C7/9b o anche C7/b9, formato dalle note DO – MI – SOL – SIb – REb: questo è il solo accordo dove la nona è minore.
La nona non deve mai trovarsi a distanza di seconda dalla fondamentale (altrimenti non sarebbe un accordo di nona 🙂 ).
Nell’armonia classica, poi, non è possibile far sentire la nona sotto la fondamentale, mentre nel jazz non c’è questa restrizione.
Gli accordi di nona, in una scala maggiore, hanno tutti la nona maggiore e l’accordo sul III e sul VII grado non sono usati.
Quando la settima è minore, può capitare che questa sia sottintesa nella numerazione, come ad esempio posso trovare F9 al posto di F7/9 oppure Em9 al posto di Em7/9, e questo succede spesso in un contesto jazzistico.
L’accordo del V grado si chiama accordo di nona di dominante.
Per quanto riguarda, invece, gli accordi di nona in una scala minore armonica, vediamo che gli accordi sul II, VI e VII grado non sono utilizzati e quello costruito sul III grado (con la quinta aumentata) è poco usato.