Ciao,
oggi torniamo a parlare di armonia jazz affrontando un gruppo di accordi molto importanti: gli accordi di settima, molto usati in (quasi) tutti i generi musicali.
Quindi è d’obbligo dedicare loro un po’ di tempo 🙂
Vediamo innanzitutto come ottenerli.
Nella costruzione di un accordo di tre suoni (perfetto o meno), abbiamo contato gli intervalli della terza e della quinta a partire dalla fondamentale.
Se, sempre a partire da questa fondamentale, aggiungiamo al nostro accordo di base la settima nota della scala, otterremo, appunto, l’accordo di settima.
Per quanto riguarda la numerazione, nell’armonia in generale (quindi anche nell’armonia jazz), basta qui aggiungere il numero 7, preceduto dall’eventuale qualificazione della settima, all’accordo perfetto e … les jeux sont faits, direbbero i francesi.
Attenzione però che il solo numero 7 sottintende che la settima è minore, quindi bisognerà specificare quando questa è maggiore.
Gli accordi di settima che posso trovare più facilmente (perché esistono diversi accordi di settima, in quanto questi possono essere costruiti su ogni tipo di accordo, anche alterato) sono:
- l’accordo di settima di dominante in cui all’accordo maggiore di base aggiungo la settima è minore (quindi non bisogna precisarlo): ad esempio l’accordo di DO settima, formato dalle note DO – MI – SOL – SIb, sarà numerato con un C7
- se invece prendo l’accordo minore e ci aggiungo una settima minore, avrò l’accordo formato dalle note DO – MIb – SOL – SIb e la numerazione sarà Cm7 (anche qui non bisogna precisare il tipo di settima)
- quando all’accordo di DO maggiore aggiungo la settima maggiore (l’accordo sarà formato dalle note DO – MI – SOL – SI), in questo caso bisogna specificarlo nella numerazione, che sarà C M7
- prendiamo ora l’accordo di DO minore con la settima maggiore: DO – MIb – SOL – SI.
La numerazione, in questo caso, sarà Cm M7 - un ultimo accordo sarà quello formato dalla triade diminuita con la settima minore: l’accordo finale (formato dalle note DO – MIb – SOLb – SIb) sarà numerato con Cm7-5 o, più elegante e di più facile lettura, Cm7(b5) (da notare qui che l’abitudine vuole che l’alterazione della quinta appaia alla fine della numerazione).
Una cosa importante a cui fare attenzione è la seguente:
- Cm7 sarà un accordo composto da Cm (quindi un accordo di DO minore) con la settima minore 7, da non confondere con un eventuale C e m7 (cioè un accordo maggiore con la settima minore) in quanto abbiamo detto che la settima minore non deve essere specificata perché basta il numero 7 per indicarla
- mentre CM7 sarà un accordo composto da C (cioè un accordo di DO maggiore) con la settima maggiore M7, da non confondere con un eventuale CM e 7: in questo caso, infatti, sarebbe inutile precisare che l’accordo è maggiore (basta la lettera C).
Quando la settima appartiene alla melodia, non c’è bisogno di numerarla.
Se invece appare in un’altra parte dell’accordo, bisogna numerarla, anche se non si è obbligati a ripetere la numerazione dell’accordo di base: il solo numero significa che l’intervallo è aggiunto all’accordo precedentemente numerato.