Ciao,
oggi ti propongo un nuovo brano da ascoltare: si tratta di Nuage dell’amico chitarrista Damiano De Santis.
Ecco la sua presentazione del brano stesso.
“Nuage è un pezzo che ho composto quando avevo 16 anni, nella sua semplicità armonica esprime infatti la spensieratezza adolescenziale.
”Linguaggio semplice ma molto potente ed efficace”: questo è quello che disse un noto compositore come Leo Brower quando lo suonai davanti a lui.
Da quel momento ho portato Nuage con me in ogni mio concerto, il nome del pezzo è un chiaro riferimento a Django Reinhardt anche se con lo stile di Django c’entra ben poco.
L’intenzione musicale è stata sicuramente quella di trovare una melodia ricorrente che non avesse troppe uscite nel senso di possibilità melodiche oltre a quella scelta da me … l’idea di un cerchio che si chiude con l’aiuto di un Groove al basso che segue sempre un ritmo ben preciso, chiave poi della cantabilità della melodia principale.
In linguaggio tecnico la forma compositiva del pezzo potrebbe addirittura essere un Rondeau Barocco poiché viene richiamata spesso la melodia principale in tutto il pezzo e soprattutto all’inizio e alla fine mantenendo invariata la tonalità.
Questo per quanto riguarda strutturalmente ma, come sentirai, con il barocco e affini il mio pezzo c’entra poco … anzi i riferimenti stilistici sono sicuramente improntati sul 900.
Ho ripreso elementi del New Country (tipici della chitarra acustica Fingerpicking), del blues e del pop.
Per citare alcuni artisti di riferimento ci saranno sicuramente Alan Jackson, Mark Knopfler e Tommy Emmanuel.
Artigianalmente parlando invece mi sono servito della Tonalità di E (Mi).
Il Groove del basso darà il nome agli accordi che sviluppano tutto il pezzo ovvero: E, G#-, A9, Bsus4, B.
Ci sarà lo sviluppo invece che userà oltre agli accordi appena citati anche gli altri accordi dell’armonizzazione della scala con qualche estensione (vedi armonizzazione scala maggiore): C#-7 e F#-maj7.
La melodia sarà tutta incentrata sulla scala maggiore di E e sulla scala minore pentatonica e blues di E.
Per comporre qualcosa di estremamente personale come qualcosa del genere c’è sicuramente bisogno di conoscere il proprio strumento, capirne le sfumature e cogliere ogni attimo d’ispirazione.
Non è necessario essere dei numeri uno per farlo … basta saper viaggiare sia fuori da noi che dentro di noi… basta semplicemente essere noi stessi senza obblighi reverenziali verso qualcuno e senza essere schiavi del linguaggio idiomatico dello strumento.
Avere una gran voglia di essere protagonisti di un piccolissimo pezzo di storia è il giusto spirito per cominciare“.
Ecco il brano qui sotto: buon ascolto e se vuoi dire la tua, puoi lasciare un commento nello spazio a tua disposizione sotto il video.
Vi ringrazio di cuore 🙂 un abbraccio.
D.D.
Bellissimo, fa sognare, è come se l’armonia creasse degli oggetti solidi
Molto bello complimenti!!!!
Bravissimo DAMIANO, ti devo fare i complimenti.
Buon tocco e grandissima ATMOSFERA.
Una grande sensibilità artistica.
CIAO!!!!